Chirurgia sotto ipnosi per 70 pazienti

Più di 70 interventi chirurgici effettuati in ipnosedazione. Succede in Francia, all’Insitut Curie, dove una équipe di medici combina un’induzione di ipnosi all’assunzione di un calmante e di un anestetico locale sulla zona da operare, per evitare alle pazienti l’anestesia generale. Questo metodo è stato utilizzato con pazienti sottoposte a interventi di rimozione di carcinoma mammario, tumori ascellari e mastectomie.

“Per indurre l’ipnosi – spiega Aurore Marcou, medico anestesista e ipnoterapeuta dell’Istituto – aiuto la paziente a concentrarsi su se stessa e distaccarsi da tutto ciò che è esterno a lei, invitandola a entrare in uno stato di coscienza fra la veglia e il sonno: quando si trova nel suo mondo immaginario, parliamo al presente di quello che ha piacere di fare, infine le fornisco suggestioni postoperatorie sulla pronta guarigione, la rapida cicatrizzazione, l’energia e l’appetito, riportandola alla realtà del mondo circostante.”

L’ipnosi consente infatti di alleviare il disagio psicologico della paziente, di ridurre lo stimolo doloroso proveniente da una terminazione nervosa e di prevenire l’attivazione di tutte le regioni cerebrali che mediano la percezione del dolore. Nel caso non funzionasse? “Si può ricorrere in qualsiasi momento all’anestesia generale, ma è successo soltanto nell’1% dei casi”, dice Marcou.

“L’ipnosedazione – aggiunge Séverine Alran, medico chirurgo dell’équipe – è risultata una eccellente alternativa all’anestesia generale per tanti pazienti, assicurando loro un migliore decorso postoperatorio. La pratica dell’ipnosedazione richiede la collaborazione di tutta l’équipe chirurgica: l’ambiente deve mantenersi calmo e silenzioso, il personale medico deve parlare in un tono adeguato ed evitare i termini ansiogeni, cosa che può tradursi in un miglioramento della presa in carico chirurgica del paziente”.

Image credits: Shutterstock

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