ROMA – È un gruppo di ricerca della Società Italiana di Neurologia (SIN), diretto dal suo presidente prof. Gioacchino Tedeschi, ad aggiudicarsi quest’anno il Wolff Award della American Headache Society, uno dei più importanti premi internazionali sullo studio delle cefalee.
La ricerca premiata è stata condotta dal Centro Cefalee della I Clinica Neurologica dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e dal Centro Alti Studi di Risonanza Magnetica. Ed è proprio grazie alla scoperta italiana che si è dimostrato come il sintomo dell’allodinia possa essere previsto con tre anni di anticipo.
“L’allodinia – spiega Tedeschi – è quella sensazione dolorosa che porta il paziente con attacco di emicrania ad avvertire dolore anche per stimoli innocui, come pettinarsi, indossare gli occhiali, gli orecchini o la cravatta, toccarsi il volto o tenere i capelli legati. Dal punto di vista clinico, si tratta di un sintomo legato ad un peggiore andamento dell’emicrania, nel senso che la patologia tenderà alla cronicizzazione”.
“Nello specifico – aggiunge il prof. Antonio Russo, responsabile del Centro Cefalee della Vanvitelli – ciò avviene perché la corteccia del cervello emicranico interpreta in maniera scorretta gli stimoli non dolorosi applicati alla cute durante un attacco emicranico. Si associa ad anomalie strutturali e funzionali di aree cerebrali deputate non solo alla percezione e modulazione dello stimolo doloroso ma anche alla interpretazione dello stimolo doloroso stesso”.
I dati dello studio sono stati presentati nel corso della cerimonia di apertura del Congresso Internazionale della “International Headache Society”, tenutosi nei giorni scorsi in modalità virtuale causa Covid-19, a cui hanno partecipato i principali esperti mondiali in tema di cefalee.
L’emicrania – si legge nella nota stampa SIN – è il mal di testa disabilitante più frequente nella popolazione generale. In Europa ne soffrono circa 136 milioni di persone, di cui 6 milioni solo in Italia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera l’emicrania come la patologia più invalidante nella popolazione al di sotto dei 50 anni.
Photo by jesse orrico on Unsplash
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