Covid-19 “aggredisce” anche le funzioni cognitive?

Il Covid-19 potrebbe avere un impatto multisistemico importante sulle funzioni cognitive umane.

Lo sostiene un team internazionale di ricerca coordinato da Adam Hampshire dell’Imperial College di Londra in un “preprint” pubblicato in questi giorni su medRxiv.

Più colpite sarebbero le abilità semantiche, le funzioni esecutive, la capacità di problem solving, l’attenzione selettiva visiva, mentre resterebbero pressoché conservate la memoria di lavoro e il riconoscimento delle espressioni emotive.

La gravità dei sintomi cognitivi sarebbe peggiore in pazienti ospedalizzati che hanno necessitato di ventilazione.

L’indagine è stata condotta su un campione di oltre 84.000 soggetti testati con il Great British Intelligence Test, una “batteria” composta da 9 test cognitivi promossa dalla British Broadcasting Corporation (BBC) sulla piattaforma online Cognitron.

Non mancano le critiche mosse da più parti a questo lavoro, che sembra avere dato priorità al tempismo rispetto al rigore metodologico, forse nell’intento non solo di stimolare ulteriore ricerca ma di essere di immediata utilità in un momento di grave emergenza sanitaria.

“Sicuramente intrigante, ma inconcludente come studio sugli effetti del Covid sul cervello”, commenta ad esempio Derek Hill, docente di medical imaging dello University College di Londra alla Reuters, notando come manchino rilevazioni precedenti e follow-up per poter sostenere danni permanenti.

Dello stesso parere è Joanna Wardlaw, docente di neuroimaging all’Università di Edinburgo: “le funzioni cognitive pre-Covid dei partecipanti non sono note, inoltre i risultati non riflettono la ripresa sul lungo termine, pertanto ogni effetto sulla cognizione può essere temporaneo”.

Insomma, da prendere con le pinze… Ma i ricercatori in ogni modo si spingono a parlare per i casi peggiori da loro riscontrati di “danni equivalenti a un invecchiamento del cervello di 10 anni.”

Reso disponibile online prima del consueto processo di verifica editoriale chiamato “peer review”, lo studio ha visto la collaborazione anche delle università di Cambridge, Southampton, Chicago e del King’s College.

Lo studio:

Adam Hampshire, William Trender, Samuel R Chamberlain, Amy Jolly, Jon E. Grant, Fiona Patrick, Ndaba Mazibuko, Steve Williams, Joseph M Barnby, Peter Hellyer, Mitul A Mehta, “Cognitive deficits in people who have recovered from COVID-19 relative to controls: An N=84,285 online study”, MedRxiv, October 2020

Photo by Daniele Franchi on Unsplash

Be the first to comment on "Covid-19 “aggredisce” anche le funzioni cognitive?"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.