Elezioni psicologi: a Milano candidati a confronto, a urne aperte

IncreaseIl presidente uscente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, Mauro Grimoldi, ai sensi del “Dpr 221/05 che prevede in carico all’Ordine uscente l’adeguata diffusione della notizia delle candidature“, concede una “presentazione / confronto tra candidati”, che si terrà “l’11” (gennaio) a Milano all’Hotel Doria. Peccato che si inizi a votare in sede dal giorno prima e che il voto per corrispondenza sia già aperto dal 4 dicembre…

Peccato ancora che, sicuramente con tutte le buone intenzioni e nonostante la qualificata moderazione dell’evento da parte del giornalista milanese Pietro Cobor (che gestisce peraltro da quattro anni l’ufficio stampa dell’Ordine lombardo in nome e per conto dell’attuale reggenza…), ai candidati indipendenti (fra questi, il nostro direttore Marco Mozzoni, con un Programma in “12 tesi” per la riforma generale della professione) venga concesso “uno spazio” di secondo piano, dopo “una prima fase di confronto tra le tre liste complete (Altrapsicologia, PsicologiAssieme, Professione Psicologo)”.

Seguirà una “seconda fase di presentazione dei candidati individuali, con tre minuti a disposizione di ciascun candidato.” Tempo totale due ore. “Il confronto si svolgerà nel massimo rispetto reciproco – si legge nell’invito al confronto trasmesso il 10 dicembre da Grimoldi ai candidati – Le regole saranno mutuate dai recenti confronti elettorali più accreditati e seri: sorteggio per il turno di inizio, stesse domande per tutti i candidati, 90’’ a testa per le risposte, quattro repliche e contro repliche da 30’’, una  chiosa da 120’’ a testa.”

Quanto zelo sui tempi televisivi (anche se la televisione per quanto ne sappiamo non c’è proprio), proprio come fanno i grandi alle elezioni politiche. Ma gli organizzatori forse si sono dimenticati un particolare: che i grandi la campagna elettorale la sospendono qualche giorno prima del voto, perché c’è una legge – nemmeno tanto recente, è la L.212 del 1956 (e successive modifiche) – che lo impone. Basta guardare su Wikipedia per sapere che “La ratio di questa regola è che il cittadino possa riflettere serenamente sul voto che sta per esprimere.”

Ma l’Ordine oggi chiarisce la sua di “ratio”, in una informativa ai 16.000 psicologi lombardi non firmata da nessuno: “Volutamente il momento dell’incontro è stato fissato per il sabato, momento di punta delle procedure di voto, a poca distanza dalla sede in modo da rendere agevole, per chi lo volesse, coniugare la partecipazione al dibattito e il voto vero e proprio”. Quindi non è una svista (può succedere), è proprio un atto volontario… Mamma mia.

Peccato infine che nell’informativa vengano citati per nome soltanto i rappresentanti delle “liste”, boicottando ancora una volta e senza mezzi termini i candidati indipendenti, che forse in questa tornata fanno più paura delle solite aggregazioni elettorali (in realtà alcuni dei competitor aggregati nelle varie liste, già presenti nel Consiglio uscente, avevano assunto incarichi di rilievo per conto dell’attuale reggenza, per cui…)

In ogni modo, l’appuntamento è per Sabato 11 Gennanio alle ore 10, all’Hotel Doria di Viale Andrea Doria 22, a Milano (MM Caiazzo). Vi invitiamo a partecipare, perché al dibattito sarà sicuramente presente anche Marco Mozzoni, candidato indipendente che, appena dopo aver argomentato in sede di confronto tra candidati per una riforma seria e profonda della professione, si recherà alla sede dell’Ordine per affiggervi letteralmente sul portone le sue “12 Tesi”.

Visto che le pari opportunità non sembrano essere di casa a Milano (non è certo questo il modo per dare “adeguata diffusione della notizia delle candidature”), ricordiamo noi a questo punto i nomi dei candidati indipendenti, evidenziando che anche loro possono essere votati col sistemino furbo che usano quelli delle liste: “votateci tutti in blocco” (chi vota uno della lista voti anche gli altri in lista, chi vota un indipendente voti anche tutti gli altri indipendenti), così si moltiplicano magicamente le preferenze acquisite da ciascun candidato in una sommatoria virtuosa e le distanze con i voti che prenderanno quelli “comodi” delle liste si riduce significativamente. Trucchetti per trucchetti, vista l’aria che tira…

Gli indipendenti*

Datta Ilaria Maria Elisabetta (A)
Di Bisceglie Alice (B)
Guarneri Diego (A)
Lupo Mariateresa (A)
Manfredini Roberta (A)
Micalizzi Alessandra (B)
Mozzoni Marco (A)
Porta Francesco (A)

* La lettera a fianco del nome si riferisce al rispettivo albo di iscrizione

2 Comments on "Elezioni psicologi: a Milano candidati a confronto, a urne aperte"

  1. Mauro V Grimoldi | 05/01/2014 at 10:36 | Rispondi

    Caro Marco, l’idea del confronto nasce dall’esigenza di comunicare ai colleghi che non seguono la politica le diverse proposte elettorali e di coinvolgere al voto. La l.212/56 riguarda le elezioni politiche, regionali, provinciali e comunali; non è applicabile a noi. Del resto se lo fosse nessun candidato potrebbe avvicinarsi a più di 200 metri dal seggio (sic, art.9, c.2); tu sai cosa accade invece in quei giorni intorno alle sedi di seggio di tutta Italia. Sarebbero altresì vietati gli eventi dei gruppi e dei singoli, le mail, gli interventi sui social, le pubblicazioni. Te la sei presa con l’unico evento che è un servizio per molti colleghi, e anche per noi candidati, dando a tutti la possibilità di presentarsi de visu, almeno brevemente.
    Ti saluto, in bocca al lupo, ci vediamo l’11 a meno che tu mi chieda di annullare l’evento.

  2. Caro Presidente,
    intanto grazie davvero per il cordiale commento.
    Avevo risposto entusiasticamente al tuo invito al confronto, assicurandoti fra i primi la mia partecipazione, nonostante i limiti discutibili del trovarsi a presentare programmi a votazioni già abbondantemente avviate.
    L’evento infatti, in sé ottimo, rappresenta l’unica opzione a discreta visibilità per chi non ha avuto la possibilità di sostenere campagne elettorali massive e costose. Purtroppo però siffatta tempistica rischia di pregiudicare proprio l’intento – condivisibile per intero – che sottolinei: chi non ha disposto di potenti mezzi per farsi adeguatamente vedere e sentire prima, lo potrà fare soltanto di fronte a una parte risicatissima (rispetto al totale) di elettori e nel penultimo giorno di voto.
    Non posso non trovarmi poi d’accordo sul fatto che il non aver citato nell’informativa i nomi dei candidati indipendenti che saranno presenti l’11 a Milano risulti poco equo. Cose che in altri contesti possono dare l’idea di sottigliezze e bizantinismi non sono per niente tali quando si comunica a 16.000 persone chiamate al voto.
    Ricambio con sincero affetto l’in bocca al lupo, aggiungendo: e viva il lupo!
    Ci vediamo l’11, allora.
    Marco

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