IA e neuroscienze, relazione “simbiotica”

Lo sostengono gli esperti del National Academies of Sciences (NAS): il rapporto tra intelligenza artificiale e neuroscienze non può che essere “bidirezionale”, dalle origini ai nostri giorni. Le macchine capaci di apprendere muovono infatti i primi passi dal famoso “percettrone” di Rosenblatt (siamo nel 1958), che non era altro che un tentativo artificiale di emulare l’architettura del cervello umano, a partire dalla struttura del neurone.

“Oggi le neuroscienze e le scienze cognitive possono informare l’IA con intuizioni rivelatrici sull’intelligenza naturale e il comportamento umano e possono a loro volta avere bisogno di una collaborazione interdisciplinare”. Lo si legge nel rapporto Exploring the Bidirectional Relationship Between Artificial Intelligence and Neuroscience (2024), pubblicato in questi giorni e liberamente consultabile, frutto del workshop NAS tenutosi a fine marzo (link esterno).

Gli esperti, tra i quali Patricia Churchland, parlano infatti di una “relazione simbiotica” tra IA e neuroscienze, dove la conoscenza delle architetture del cervello può ispirare la progettazione di “macchine intelligenti” e l’intelligenza artificiale – considerata la complessità del cervello umano – può aiutare i neuroscienziati a sviluppare teorie innovative e nuovi esperimenti.

Allo stesso tempo, i modelli delle dinamiche di apprendimento delle reti neurali possono fornire spunti utili tanto allo studio del cervello quanto allo sviluppo di “reti neurali artificiali” (RNA). Per sostenere questa proficua collaborazione di lungo termine – chiedono gli scienziati – “i governi dovrebbero investire in infrastrutture digitali e programmi interdisciplinari di ricerca”.

E cosa ne pensa l’intelligenza artificiale di questa collaborazione di fatto con gli umani nel contesto neuroscientifico? A febbraio dello scorso anno qui a Brainfactor abbiamo fatto un “esperimento”, dando la parola proprio a una delle macchine di tendenza. Ne era uscito un articolo singolare, che abbiamo voluto condividere con i lettori. L’unico scritto dall’IA che compare (e mai più comparirà) sulla nostra testata, orgogliosamente “AI free”.

Il rapporto

National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine. 2024. Exploring the bidirectional relationship between artificial intelligence and neuroscience: Proceedings of a workshop. Washington, DC: The National Academies Press. https://doi.org/10.17226/27764.

Foto di Growtika su Unsplash

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