Migliorano linguaggio, abilità comunicative, benessere psicologico nei pazienti colpiti da ictus con sintomi afasici che si avvalgono della “teatro-terapia”.
Lo sostiene A.L.I.Ce. Italia Odv, che mette in luce il crescente interesse per questo approccio che “consente di sperimentare modalità di comunicazione alternative al solo utilizzo della parola, come i gesti, la mimica e l’espressione corporea”.
“La terapia teatrale – spiega Lucilla Vestito, referente A.L.I.Ce. per la teatro-terapia – è l’uso sistematico dei processi drammatici per aiutare l’individuo a compiere cambiamenti emotivi e comportamentali: lo scopo è di potenziare le abilità cognitive e pragmatiche, incoraggiare l’interazione sociale, ridurre l’isolamento”.
“Negli ultimi anni – prosegue – c’è stato un crescente interesse per l’arte-terapia da integrare con gli interventi di logopedia tradizionale: le arti dello spettacolo, come il canto e il teatro, sono state infatti identificate come una preziosa opzione terapeutica grazie al loro ruolo nel facilitare l’interazione umana e il benessere emotivo”.
Un’ampia review della letteratura scientifica condotta recentemente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dimostrato l’efficacia di questi approcci nella prevenzione e nella promozione della salute così come nel trattamento delle patologie neurologiche quali l’ictus cerebrale.
“Questa attività può costituire un prezioso supporto per ristabilire capacità sociali e relazionali e, nello stesso tempo, contribuisca ad alleviare ansia, stress e depressione che spesso colpiscono le persone che hanno avuto un ictus”, conclude Andrea Vianello, presidente dell’associazione.
Foto di Hulki Okan Tabak su Unsplash
Be the first to comment on "Ictus, i benefici della terapia teatrale"