ROMA – Dall’1 al 5 marzo si svolgono le elezioni per rinnovare il consiglio di amministrazione e il consiglio di indirizzo dell’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi (Enpap), quadriennio 2021-2025.
Con l’occasione abbiamo deciso di realizzare uno Speciale Elezioni Enpap, invitando tutti i rappresentanti dei raggruppamenti di programma a raccontarci la loro visione del futuro dell’ente e della professione. Dieci domande, uguali per tutti i candidati.
Queste le risposte di Rolando Ciofi, rappresentante del raggruppamento Previdenza & Solidarietà.
Quali sono le attuali criticità del sistema previdenziale della psicologia italiana?
Sono le criticità del sistema di previdenza impostato dalla riforma Dini degli anni ’90 ulteriormente problematicizzate dai correttivi (peggiorativi) della riforma Fornero del 2011. La previdenza degli psicologi rientra nel più generale ambito della previdenza dei liberi professionisti e nell’ancor più ampio sistema della previdenza dei cittadini italiani. Critica è la concezione individualistica del sistema previdenziale (ognuno fa per sé) critica è anche la massa di accantonamenti che il sistema richiede (che inevitabilmente debbono essere investiti nei mercati finanziari internazionali con tutti i rischi che queste operazioni comportano)
Che cosa si potrebbe fare per migliorare lo stato dell’arte in tempi ragionevoli?
L’Ente può apportare correttivi (sia pure modesti) nell’ambito della propria autonomia. Posto che si tratta di Ente vigilato (le scelte di fondo debbono essere approvate dai ministeri competenti) vi è qualche margine di manovra. Margine che dovrà essere utilizzato per introdurre misure di maggiore solidarietà.
Quali sono a vostro avviso gli ambiti innovativi strategici della professione in Italia?
La professione ha enormi margini innovativi. Sostanzialmente in ogni comparto da quello della salute pubblica a quello dell’innovazione tecnologica, a quello della tutela dell’ambiente a quello della prevenzione e del trattamento di disturbi (quali la depressione e il disturbo post traumatico) che sono in paurosa evoluzione. Ma tali obiettivi non potranno essere colti se la professione non saprà dotarsi di una “cabina di regia”. Nel nostro programma c’è l’ipotesi di una Fondazione che si dedichi a tutto il complesso delle politiche attive.
A che modello di “welfare” vi ispirate?
Il nostro modello è già iscritto nel titolo della nostra lista che si chiama “Previdenza e Solidarietà”. Solidarietà non è una parola scelta a caso. La comunità necessita di riscoprire i valori della colleganza e dell’attenzione alle fasce più deboli.
Quali sono i punti chiave del vostro programma?
Eccone un riassunto:
- portare l’attenzione di ENPAP per le pensioni al primo posto;
- lavorare per introdurre una pensione minima di 520 euro;
- esplorare l’introduzione del “prestito d’onore” a favore dei più giovani;
- creare un sistema di controllo e di tempestiva comunicazione delle inadempienze, per rendere sanabili le posizioni in tempi ragionevoli e con accordi sostenibili;
- portare in ENPAP una cultura di contatto ad personam;
- dedicare attenzione alle esigenze di chi ha bambini, con contributi per spese di asilo nido, scuola primaria, etc.
- inserire una regola: chi già ricopre cariche ordinistiche non può anche essere un componente del CIG;
- progettare un fondo dedicato ad accantonare risorse per affrontare eventi temibili come la pandemia;
- realizzare la ristrutturazione del sito ENPAP Social, perché diventi luogo di contatto diretto e programmare una newsletter mensile interattiva del Presidente;
- contattare ogni pensionanda/o, tra i 63 e 65 anni di età, per offrire consulenza e consentire a ognuno di districarsi tra le norme e di cogliere tutte le opportunità per ottimizzare il trattamento pensionistico;
- collaborare a costituire una Fondazione Nazionale (con le energie di ENPAP, CNOP, Ordini Regionali, principali Associazioni politico-professionali) per far confluire tutti i pensieri capaci di essere motori propulsori per la professione.
Quali sono i punti di forza del vostro raggruppamento?
La vision complessiva e l’impegno. Lavoriamo da oltre un anno a questo progetto, abbiamo una squadra fortemente rappresentativa (per genere, per segmenti professionali, per radicamento geografico, per età) e possediamo competenze solide e variegate.
Qual è l’età media dei vostri candidati?
E’ esattamente l’età media della nostra comunità che si colloca tra i 45 e i 50 anni.
Pensate di riuscire a realizzare quanto proponete in un mandato?
Pensiamo di riuscire a realizzare i punti più importanti del programma in un mandato. Soprattutto però pensiamo di impostare un nuovo modo di vivere le problematiche previdenziali da parte della nostra comunità.
Concretamente, in che modo?
Ascolto, attenzione, disponibilità, competenza, determinazione quando occorre.
Un sogno nel cassetto?
Non ci limiteremo alla buona amministrazione dell’Ente e alla realizzazione del programma. Vogliamo rendere la comunità degli psicologi protagonista del dibattito politico attorno alla previdenza e dunque il nostro ruolo in Adepp dovrà essere particolarmente attivo e di indirizzo. Noi psicologi abbiamo tutte le carte in regola per essere protagonisti sulla scena politica nazionale concernente la previdenza.
Biografia
Rappresentante del raggruppamento della lista “Previdenza & solidarietà”. Già membro del Consiglio di Amministrazione dell’ENPAP e A.D. della Scuola di Psicoterapia Comparata. Tra le mie esperienze vi è anche quella di Sindaco e di Assessore (comune di Casale d’Elsa – Siena tra il 1980 e il 1995). Da anni, in qualità di Segretario Generale del MoPI, mi occupo di politica professionale e di questioni giuridiche inerenti la professione di Psicologo. Sono Consulente nel settore della psicologia professionale del gruppo Reale Mutua e ho svolto attività di consulenza anche per UNISALUTE spa, ENI e TIM. Sono stato per oltre 20 anni CTU del Tribunale di Firenze e tuttora mi occupo di psicologia giuridica assistendo i colleghi nei procedimenti disciplinari.
Ho potuto conoscere Rolando Ciofi l’anno scorso. È una persona molto seria e di parola. Credo che farà un ottimo lavoro con la sua lista. Conosce bene il mondo degli psicologi e sarebbe un’ottima guida per l’ente.
Conosco il collega Rolando Ciofi da oltre 20 anni. A suo tempo ha sostenuto e organizzato, con successo, l’iter legale di un gruppo nutrito di psicologi, tra cui la sottoscritta. Con serietà, dedizione e competenza ha portato avanti la nostra causa. E sono convinta che farebbe lo stesso se fosse alla guida dell’Enpap.