Pubblicato sulla Rivista Italiana di Ipnosi Clinica e Sperimentale l’atteso studio di Marco Mozzoni su “Ipnosi e Parkinson”, in cui il neuropsicologo milanese passa in rassegna la letteratura scientifica più recente sull’uso dell’ipnosi clinica nel trattamento di questi pazienti, dimostrandone l’efficacia.
Descritte la prevalenza della malattia, la neuropatologia, i segni e i sintomi più comuni, l’Autore illustra le terapie tradizionali e le terapie complementari, a cui sempre più si vanno rivolgendo i pazienti, vista la non risolutività e gli effetti collaterali dei farmaci attualmente impiegati, per arrivare infine all’ipnosi e all’autoipnosi, spiegando che:
“Nel contesto della medicina mente – corpo, l’ipnosi risulta un metodo particolarmente efficace e può essere di grande aiuto ai pazienti anche nel caso del Parkinson, legato naturalmente a questo approccio terapeutico dal fenomeno della distorsione temporale e dai suoi correlati neurobiologici”.
Un possibile “nesso tra ipnosi e Parkinson”, notato e messo in evidenza proprio da Mozzoni, è infatti, nel contesto della distorsione temporale, la sensazione che il tempo scorra più velocemente (perché i neuroni del c.d. “orologio interno” rallentano il ritmo di oscillazione), sia quando si è sotto ipnosi, sia quando si è malati di Parkinson. Nesso che apre la strada all’uso dell’ipnosi clinica e dell’autoipnosi nel trattamento integrato dei pazienti.
Descritti i principali studi pilota che hanno già mostrato con l’ipnosi l’ottenimento di significativi benefici, non solo psicologici ma anche fisici, Mozzoni è convinto che “la clinica beneficerebbe molto dell’intensificazione di una ricerca sperimentale in grado di fornire indicazioni pratiche di trattamento delle diverse forme che può assumere la malattia”. E conclude:
“Nessun paziente si presenta mai uguale a un altro, in particolar modo nel caso del Parkinson: è proprio qui che l’ipnosi clinica, con la sua peculiare capacità di plasmare il suo agire terapeutico sulle particolarità di ciascuna singola persona, tenendo presenti in ogni momento tutte le variabili in gioco e la loro complessa interazione, può avere il suo asso nella manica”.
Tra le “firme” autorevoli del presente fascicolo (1/2018) della prestigiosa Rivista, edita dalla Società Italiana di Ipnosi, anche quelle del neurologo Giuseppe De Benedittis, docente di neurochirurgia alla Statale di Milano, con uno studio su “Ipnosi e meditazione a confronto”, e dell’anestesiologo Enrico Facco, docente all’Università di Padova, con uno studio su “Ipnosi ed esperienze di premorte nel continuum delle espressioni non ordinarie della mente”.
Lo studio:
buon giorno potreste gentilmente indicarmi un centro per l’ipnosi vicino a bergamo con esperienzea su malati di parkinson ? grazie angelo
Buongiorno Sig. Angelo,
le consigliamo di contattare la Segreteria della Società Italiana di Ipnosi (SII), a cui sono affiliati su tutta Italia medici e psicologi specialisti in ipnosi clinica, in modo da individuare il professionista che possa rispondere meglio alle sue esigenze.
Qui i contatti https://www.societaipnosi.it/contatti/
Cordialmente,
La Redazione