ROMA – In Italia gli antidepressivi risultano al primo posto tra i farmaci a prescrizione per il sistema nervoso centrale (SNC), i quali utlimi sono al quarto posto per consumi e al quinto per spesa pubblica sul totale farmaci prescritti. Lo rivela il “Rapporto sull’uso dei farmaci in Italia” presentato ieri a Roma dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). I dati si riferiscono ai primi nove mesi dell’anno 2012.
Nel rapporto si legge infatti che i farmaci del sistema nervoso centrale, al quarto posto per prescrizione, vantano 78,7 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti e si posizionano al quinto posto per spesa pubblica, con 24 euro pro capite; tale categoria rappresenta il 6,9% del consumo totale di farmaci e il 10,1% della spesa farmaceutica.
Fra i farmaci SNC, nell’ambito della spesa convenzionata (farmaci erogati dal SSN attraverso le farmacie pubbliche e private), gli antidepressivi sono stati la categoria maggiormente prescritta. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono stati i medicinali utilizzati con maggiore frequenza, con 27,3 dosi ogni 1.000 abitanti, e i secondi in termini di spesa convenzionata. “Fra questi – si legge nel rapporto – escitalopram si è posizionato nell’elenco dei primi trenta principi attivi che hanno inciso maggiormente sulla spesa farmaceutica convenzionata”.
Sul versante dell’acquisto da parte delle strutture sanitarie pubbliche, la categoria degli anestetici locali (amidi comprendenti lidocaina, ecc.) è stata quella associata al maggior consumo, invece le categorie relative agli antipsicotici (in particolare quelli più recenti quali aripiprazolo, paliperidone, ecc.) sono risultate quelle a maggiore spesa.
Per quanto concerne la distribuzione regionale della spesa dei farmaci del SNC, la regione che ha mostrato i valori minimi è stata la Basilicata con 15,1 euro pro capite, mentre con 25,1 euro pro capite l’Abruzzo è risultata la regione con i valori più alti. Dal lato dei consumi, i valori minimi sono stati registrati nella Campania (49,3 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), mentre quelli più elevati in Toscana (74 dosi giornaliere per 1.000 abitanti).
“A livello nazionale il consumo di medicinali si rivela sostanzialmente stabile, mentre a livello regionale si evidenzia una certa variabilità. I farmaci per il sistema cardiovascolare sono i più utilizzati dagli italiani e quelli che assorbono la maggior percentuale di spesa; seguono i farmaci per l’apparato gastrointestinale, i farmaci del sangue e organi emopoietici, quelli per il sistema nervoso centrale, infine quelli per l’apparato respiratorio”, ha dichiarato il Prof. Luca Pani, direttore generale Aifa. “E – tiene a sottolineare Pani – nel nostro Paese si continua a consumare una quota significativa di antidepressivi: quelli maggiormente prescritti sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)”.
La spesa farmaceutica nazionale totale, comprensiva dei medicinali distribuiti attraverso le farmacie pubbliche e private e di quelli acquistati e dispensati dalle strutture sanitarie pubbliche (ASL, Aziende Ospedaliere, Policlinici Universitari, ecc.), è stata pari, nei primi nove mesi del 2012, a 19,2 miliardi di euro, tre quarti dei quali rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Tra gennaio e settembre 2012 gli Italiani hanno acquistato un totale di 1 miliardo e 368 milioni di confezioni di medicinali, per una media di circa 22 confezioni a testa. Il Rapporto è frutto dell’attività di monitoraggio dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
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