MATERA – “L’idea ansiogena di una razionalità perfetta è al tramonto. Lascia il posto all’idea sostenibile di una razionalità autoregolativa, esoregolativa, consapevole della propria incompiutezza, disponibile all’ascolto del non razionalizzabile”. Di questo sono convinti Mauro Maldonato e Silvia Dell’Orco, autori del libro fresco di stampa “Natural Logic. Exploring Decision and Intuition” (Sussex Academic Press, 2011), presentato a Matera in questi giorni nel contesto delle iniziative della Settimana Internazionale della Ricerca.
L’obiettivo del libro -hanno spiegato gli Autori – è di considerare l’importanza dell’intuizione e della logica naturale nel processo decisionale umano. Nella vita di tutti i giorni le persone formulano frequentemente giudizi e prendono decisioni senza utilizzare in modo esplicito tutte le informazioni rilevanti disponibili provenienti dall’ambiente circostante e dalla loro memoria.
“Il processo decisionale – dice Maldonato – è fortemente condizionato da rappresentazioni e percezioni distorte del rischio; variabili di questo tipo, generate da fattori caotici, mobili e fluttuanti, rendono infatti altamente improbabili risposte ottimali. Al di là dei dati obiettivi a disposizione (informazioni statistiche su avversità, concorrenti, incidenti e così via) vi sono anche fattori soggettivi e interindividuali che incidono sulla decisione”.
“Le asimmetrie tra i modelli della scelta razionale e i comportamenti concreti delle persone – aggiunge Dell’Orco – si possono spiegare con la presenza di regole di razionalità e criteri di scelta informali, determinati dall’interferenza di elementi cognitivi e di contesto nella valutazione del problema e delle informazioni disponibili”.
Inoltre, anche se le persone risultano consapevoli di dettagli e di circostanze, non sembrano analizzare necessariamente l’informazione a loro disposizione in maniera approfondita e nemmeno elaborarla in maniera esplicita e logica prima di prendere una decisione. Al contrario, le persone spesso “vanno dietro” alla prima risposta che passa loro per la testa, che è generalmente una sensazione immediata, un’idea spontanea, o un’emergenza improvvisa di un senso di “sapere cosa fare”, o di quale sia la scelta migliore.
Questo processo di risposta intuitivo e immediato avviene tipicamente senza sforzo apparente e quando le persone vengono interrogate sulle decisioni prese, spesso non riescono a spiegare il perché di queste scelte. Le persone tendono infatti a fidarsi delle proprie intuizioni così frequentemente semplicemente perché si trovano a loro agio in queste dinamiche. In effetti, l’intuizione sembra soddisfare i bisogni del processo decisionale in numerose situazioni. In aggiunta, vi è oggi evidenza scientifica che l’intuizione delle persone può battere i processi intenzionali di pensiero in alcune situazioni specifiche.
Del resto, sembrerebbe che da un punto di vista evolutivo la rapidità con cui l’informazione viene elaborata risulti più importante della precisione delle nostre inferenze logiche. Ma allora, la razionalità è o non è una caratteristica del genere umano? E’ un vero dilemma, che l’umanità si porta dietro da millenni. Ma oggi, come dimostrano gli studi scientifici degli ultimi trenta anni, si è sempre più convinti che la gran parte degli individui adottano inconsapevolmente regole diverse da quelle della razionalità formale: “la razionalità ideale è solo un ideale”, affermano gli Autori.
In questo libro interessante e piacevole (per chi non ha problemi con l’inglese) i processi decisionali vengono affontati in un’ottica integrazionale che si fa forte dell’apporto delle diverse discipline, fra le quali spiccano l’economia, la medicina e il management: i concetti di “euristica” e di “errore” attraverso i quali la psicologia dei processi decisionali ha chiarito come le strategie, i modelli e i “cortocircuiti” cognitivi ai quali le persone ricorrono nel valutare le situazioni si trovino esposti a errori frequenti e significativi, sono determinanti.
Mauro Maldonato è medico psichiatra e insegna all’Università della Basilicata. E’ stato visiting professor in numerose università europee e americane. Il suo campo di ricerca include le neuroscienze cognitive, con una particolare attenzione ai processi decisionali, alla coscienza e alla “ricerca sulla ricerca”.
Silvia Dell’Orco è dottoranda all’Università di Macerata. Svolge ricerca nel campo della psicologia del ragionamento, dei processi decisionali e della neuroeconomia. E’ nel gruppo di ricerca della Duke University ed è autore di diversi studi sulle più prestigiose riviste scientifiche.
Il libro:
Maldonato M., Dell’Orco S., Natural Logic. Exploring decision and Intuition, Sussex Academic Press, 2011
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