Neuroscienze, questioni di metodo

Neuroscienze, questioni di metodo.“Alla fine ci siamo accorti che, nonostante gli enormi progressi delle neuroscienze, resta ancora aperta una domanda fondamentale: come è organizzato strutturalmente il nostro cervello?” Sul Journal of Neuroscience Methods gli atti del workshop internazionale “Neuroanatomical Tracing and Systems Neuroscience: The State of the Art”, svoltosi durante l’ultimo congresso del Forum of European Neuroscience (Fens) di Amsterdam.

“Gran parte delle recenti scoperte in neurofisiologia, nel campo della mappatura dei recettori, nella proteomica, nella metabolomica e nella neurogenetica hanno bisogno in un modo o nell’altro di essere confrontati con dati strutturali e associati con i dettagli della connettività anatomica e delle reti di neuroni, cioè con il quadro anatomico”, dice Floris G. Wouterlood del dipartimento di anatomia del Vrije University Medical Centerdi Amsterdam, che insieme al collega José L. Lanciego firma l’editoriale [1] del Journal of Neuroscience Methods, rivista con un “Impact Factor” in crescita costante negli ultimi anni.

Questa corrispondenza validerebbe i metodi di tracciamento dei tratti neuroanatomici che complessivamente rappresentano un ampio ventaglio di procedure finalizzate all’identificazione dei “circuiti” cerebrali, una scelta tecnica ampiamente accettata anche nel campo delle moderne neuroscienze.

Parallelamente a quanto sta avvenendo in ogni ambito di ricerca neuroscientifico, il progresso di metodiche, tecniche e strumenti di analisi consente di aumentare la precisione con la quale può essere “mappata” la connettività neuronale. Il passaggio dal livello cellulare a quello sistemico rappresenta infatti oggi una scelta più fattibile rispetto al passato.

“L’impressionante miglioramento della risoluzione nella trattografia del cervello umano basata sulla risonanza magnetica (MRI) dovrebbe essere evidenziata e rientrare nell’armamentario di metodi e tecniche attualmente disponibili al neuroscienziato”, afferma Wouterlood.

“Un’attenzione speciale – prosegue Wouterlood – dovrebbe essere anche riservata ai virus, in quanto questi organismi si sono rivelati utili quali agenti traccianti applicabili all’esplorazione delle vie neuronali multisinaptiche o utilizzabili quali veicoli per il trasporto di frammenti di geni all’interno dei neuroni al fine di interferire o potenziare il loro metabolismo e le loro funzioni” [2].

Fra gli articoli più interessanti, segnaliamo in particolare quello di Patric Hagmann e colleghi, “MR connectomics: Principles and challenges” [3], che fa il punto sui principi e le sfide della connettomica quale campo emergente nel panorama neuroscientifico che unisce le metodologie della risonanza a diffusione e della trattografia dell’intero cervello agli strumenti analitici della scienza dei sistemi allo scopo di  rispondere a domande fondamentali sulla complessità del cervello umano.

Rferences:

  1. Lanciego JL, Wouterlood FG,  MR connectomics: Principles and challenges, Journal of Neuroscience Methods, Volume 194, Issue 1, 15 December 2010, Page 1, Proceedings of the Workshop “Neuroanatomical Tracing and Systems Neuroscience: The State of the Art”
  2. Ugolini G., Advances in viral transneuronal tracing, Journal of Neuroscience Methods, Volume 194, Issue 1, 15 December 2010, Pages 2-20, Proceedings of the Workshop “Neuroanatomical Tracing and Systems Neuroscience: The State of the Art” 
  3. Hagmann P et al., MR connectomics: Principles and challenges, Journal of Neuroscience Methods, Volume 194, Issue 1, 15 December 2010, Pages 34-45, Proceedings of the Workshop “Neuroanatomical Tracing and Systems Neuroscience: The State of the Art”

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