Atrofia pari a una riduzione di tessuto dell’8% e invecchiamento precoce di 16 anni. Queste sarebbero le caratteristiche del cervello degli adulti obesi, secondo i risultati di uno studio di Paul Thompson (nella foto) e colleghi della University of California di Los Angeles (UCLA) pubblicato su Human Brain Mapping (Raji CA et al., Brain structure and obesity, HBM, 2009).
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel mondo sarebbero almeno 300 milioni le persone in sovrappeso. Con l’obesità – ricorda una nota stampa UCLA – aumenterebbe di molto il rischio per disturbi cardiovascolari, diabete tipo 2, ipertensione, ictus.
“E’ noto che i distrubi cardiovascolari aumentano il rischio per decadimento cognitivo e demenza, ma questa è la prima volta che uno studio stabilisce un legame fra sovrappeso e grave degenerazione del cervello: questa marcata atrofia cerebrale esaurisce le riserve cognitive della persona, mettendola a serio rischio per Alzheimer e altre gravi malattie del cervello”, spiega Thompson, direttore alla UCLA del Laboratory of Neuro Imaging (LONI) e autore senior dello studio.
Con tecnica di morfometria a tensore (tensor-based morphometry, TBM), Thompson e colleghi hanno studiato le caratteristiche della sostanza grigia e della sostanza bianca di 94 adulti, scoprendo che gli obesi avevano marcate perdite di tessuto cerebrale (atrofia) nei lobi temporali e frontali (aree importanti per la memoria e la pianificazione), nel giro cingolato anteriore (attenzione e funzioni esecutive), ippocampo (memoria a lungo termine) e nuclei della base (movimento), mentre le persone in sovrappeso (nelle quali si riscontra una atrofia del 4%) nella corona radiata (fascio di sostanza bianca costituito da assoni), nei nuclei della base, nel lobo parietale. Inoltre il cervello degli obesi appare “più vecchio” di 16 anni rispetto ai controlli.
Lo studio è disponibile in full text sul sito web di Thompson.
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