Anche una piccola quantità di nicotina riuscirebbe a inibire il funzionamento degli interneuroni dell’ippocampo, regione del cervello essenziale per l’apprendimento e la memoria. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato dai ricercatori della Sissa di Trieste sul Journal of Neuroscience.
“Gli interneuroni sono neuroni che fanno sinapsi con altri neuroni e formano circuiti locali: modulando l’impulso nervoso, regolano l’azione delle cellule principali affinché riescano a gestire gli impulsi sensoriali. Liberando simultaneamente, dai loro terminali, l’acido gamma – aminobutirrico, il principale neurotrasmettitore inibitorio presente nel cervello, riescono a sincronizzare migliaia di cellule eccitatorie, dando origine ai ritmi responsabili delle funzioni cognitive superiori. Entrando in risonanza, ci consentono dunque di elaborare le informazioni che riceviamo dall’esterno”, spiega oggi in una nota stampa Enrico Cherubini, coordinatore del settore di neurobiologia della Sissa.
E’ stata una dottoranda della Sissa, Marilena Griguoli, a “testare” il comportamento di queste cellule, stimolandole con specifiche sostanze chimiche e constatando come gli interneuroni O-LM (oriens-lacunosum moleculare) dell’ippocampo risentono negativamente anche di esigue concentrazioni di nicotina. “La nicotina riesce infatti a bloccare direttamente particolari canali ionici localizzati sulla loro superficie, coinvolti nella ritmogenesi e molto simili a quelli responsabili del ritmo cardiaco. Si tratta di un meccanismo inibitorio diverso da quello finora noto, determinato invece dall’attivazione da parte della nicotina di recettori specifici presenti sulla superficie delle cellule nervose”, conclude Cherubini.
Reference:
Griguoli M et al., Nicotine Blocks the Hyperpolarization – Activated Current Ih and Severely Impairs the Oscillatory Behavior of Oriens – Lacunosum Moleculare Interneurons, The Journal of Neuroscience, doi:10.1523
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