Nel cervello, oltre a modulare l’inibizione interemisferica, gli ormoni sessuali sembrano avere anche la capacità di modificare l’organizzazione funzionale all’interno degli stessi emisferi. Lo ha scoperto un gruppo di ricerca europeo della Aachen e della Durham University in uno studio in via di pubblicazione sul Neuroscientist (Weis S et al., Sex Hormones: Modulators of Interhemispheric Inhibition in the Human Brain, The Neuroscientist, 2009 in press).
L’ipotesi corrente più accreditata nella comunità scientifica ritiene che le asimmetrie funzionali cerebrali (FCA) – principio di base dell’organizzazione del cervello umano – siano dovute all’inibizione interemisferica dell’emisfero cosiddetto “dominante” su quello non dominante. E’ già stato dimostrato che le FCA sono legate in qualche modo al sesso: relativamente stabili nei maschi, possono cambiare velocemente durante il ciclo femminile, indicando che gli ormoni sessuali possono avere un ruolo importante nella modulazione dell’organizzazione funzionale del cervello umano, in particolare nelle asimmetrie emisferiche.
Le moderne tecniche di neuroimaging come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) consentono di studiare in maniera non invasiva i meccanismi alla base delle FCA. Nello studio condotto dai ricercatori europei si è osservato che nelle donne l’influenza inibitoria dell’emisfero dominante su quello non dominante viene ridotta al crescere dei livelli di ormoni sessuali nel corso del ciclo mestruale.
I risultati dello studio dimostrerebbero la potente azione neuromodulatoria degli ormoni sessuali sulle dinamiche dell’organizzazione funzionale del cervello della donna e possono dare un contributo alla discussione sulle differenze cerebrali nei due sessi.
Gli ormoni sessuali sono ormoni di tipo steroideo prodotti dalle ovaie, dai testicoli e dalla corteccia surrenale reticolare. Li compongono gli estrogeni, i progestinici nella donna e gli androgeni nell’uomo.
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