La vita è fatta (anche) di piccole soddisfazioni. Per noi, una di queste piccole soddisfazioni è oggi l’avere superato il tetto dei 2.500 “like” su Facebook. Lo prendiamo come un segno tangibile di apprezzamento da parte dei lettori fedeli che ci hanno seguito in questi anni e di chi è venuto anche solo a farci una visita ogni tanto.
Quando nel settembre del 2008 andavamo al Tribunale di Milano a registrare la testata, non pensavamo di poter sopravvivere per molto in un mondo editoriale altamente competitivo, che non guarda in faccia a nessuno. Ma ci abbiamo provato lo stesso, forti delle nostre idee, delle nostre sole energie. E siamo ancora sulla piazza.
In molte occasioni siamo stati tentati dalla virata commerciale. Avrebbe portato risorse preziose nelle casse della Redazione. Ma avrebbe messo a repentaglio lo spirito autentico che ci muove, lo spirito di esplorazione critica del nuovo, che non storce il naso né di fronte a discipline di confine né di fronte a fenomeni che molti (pre)giudicano sbrigativamente come nazionalpopolari, dimentichi che lo scienziato è persona curiosa.
Negli anni abbiamo sperimentato nuovi format, con l’intenzione di migliorare sempre più il prodotto, ottenendo riconoscimenti e proposte di partnership da importanti società ed enti: alcune di queste le abbiamo accettate e implementate, molte altre le abbiamo cortesemente declinate, perché non rispecchiavano la nostra filosofia.
Paradossalmente, l’umiltà ha pagato più della logica di business. Abbiamo conosciuto molti validi ricercatori, studiosi, eminenti professori delle più quotate università, siamo entrati in contatto con editori di prestigio, con società scientifiche che rappresentano l’avanguardia della ricerca biomedica mondiale.
Abbiamo ricevuto inviti a presentare relazioni a congressi internazionali, che abbiamo accettato di buon grado, con l’entusiasmo di chi ha deciso di contribuire alla diffusione della cultura scientifica anche in questo Paese, nonostante i suoi limiti gravissimi e le sue irrisolte arretratezze rispetto ai Paesi civili.
A settembre Brainfactor compie 8 anni. Non sono pochi per una testata che vive delle proprie risorse e del contributo volontario di qualificatissimi collaboratori, gran parte dei quali, poco più che trentenni, vantano dottorati di ricerca e studi specialistici di tutto rilievo. A loro va il più grande ringraziamento.
Speriamo di poter continuare a offire loro quella visibilità che si meritano, in vista di traguardi professionali adeguati alla loro preparazione e alla loro motivazione, dentro o fuori i confini nazionali, ormai troppo stretti per chiunque abbia voglia di fare, perché siamo un popolo di scienziati, è vero, ma anche di trasmigratori…
Image credits: Soze Soze / Shutterstock.com
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