Con questo contributo, che affronta il tema delicato della “questione migratoria, dal dato detentivo alle possibilità di intervento”, si completa la “trilogia” del criminologo Marco Soddu sulla pericolosità sociale. Problema spinosissimo e di difficile soluzione quello dei detenuti stranieri nelle carceri europee, che tocca punte preoccupanti proprio “nelle nazioni in cui l’immigrazione è da considerarsi recente” e “nei paesi che geograficamente sono portati ad essere la prima destinazione una volta attuato lo spostamento dalla terra di origine”.
Da criminologo, Soddu riflette ancora una volta sulla possibilità di recidiva e sulla “pericolosità sociale” di queste persone sventurate, sottolineando che “non esiste nessuna prova di una tendenza criminologica riconducibile a una nazione di origine” e che il “legame tra straniero e criminalità locale” sarebbe dovuto principalmente alla presenza di “mafia locale”, al guadagno illecito degli scafisti, allo sfruttamento sul territorio ospitante, al “giro d’affari che ruota intorno alla gestione degli immigrati”…
Abstract
This research work represents a deep study of the relevant percentage of no EU-citizens imprisoned. Then, there is a proposal regarding the possible legislative solutions and the criminological evaluation of the foreign inmates of the recidivism and social dangerousness.
Abstract
La ricerca prodotta esamina il dato rilevante degli stranieri detenuti nelle carceri Europee. Si analizzano quindi i possibili interventi legislativi e la valutazione criminologica attuale della recidiva e della pericolosità sociale nei detenuti stranieri.
di Marco Soddu, Ma, Ph.D.
Scarica il full text dello studio (open access):
Image credits: Shutterstock
Be the first to comment on "La questione migratoria: dal dato detentivo alle possibilità di intervento"