ADHD, scoperte anomalie morfologiche nei gangli basali

gangli basaliUno studio di neuroimmagine pubblicato su The American Journal of Psychiatry (AJP) dimostra per la prima volta anomalie morfologiche nel cervello di bambini con ADHD che potranno aiutare i ricercatori a definire con precisione i circuiti neurali coinvolti in questo controverso disturbo dello sviluppo (A. Qiu, D. Crocetti, M. Adler, , E. M. Mahone, M. B. Denckla, M. I. Miller, S. H. Mostofsky, Basal Ganglia Volume and Shape in Children With Attention Deficit Hyperactivity Disorder, Am J Psychiatry, Nov. 18, 2008).

Con la nuova tecnica LDDMM (large deformation diffeomorphic metric mapping) i ricercatori del Kennedy Krieger Institute di Baltimora e del Johns Hopkins Center for Imaging Sciences hanno rilevato nei maschi con ADHD, oltre a riduzioni volumetriche complessive già dimostrate in precedenti studi, significative anomalie morfologiche dei gangli basali (nucleo caudato, putamen, globo pallido) rispetto a un template di riferimento.

Tali differenze strutturali non sono state però registrate nel campione femminile: ciò confermerebbe la forte influenza del genere nell’espressione del disturbo.

Il nuovo metodo di analisi dei dati volumetrici da neuroimmagine LDDMM, che sta per “large deformation diffeomorphic mapping”, ha consentito di esaminare con precisione la morfologia dei gangli basali , strutture cerebrali note per avere un ruolo decisivo nel controllo del comportamento e del movimento.

I precedenti studi di neuroimmagine sui gangli basali degli ADHD erano limitati all’analisi volumetrica e fornivano risultati contraddittori. Con la tecnica LDDMM è stato possibile eseguire un accurato esame delle strutture cerebrali attraverso la mappatura dei cervelli di soggetti in età evolutiva al fine di generare un template dei gangli basali. Sono state poi eseguite mappe LDDMM dei gangli basali di ciascun soggetto ADHD, che sono state comparate mediante opportune analisi statistiche al template di riferimento.

Rispetto agli studi precedenti – si legge nella nota stampa del Kennedy Krieger Institute – la tecnica LDDMM ha mostrato anormalità morfologiche in diverse regioni dei gangli basali dei bambini ADHD. Secondo i ricercatori, il riscontro nei maschi di differenze morfologiche multiple indicherebbe che il disturbo non dipenderebbe da anomalie di un unico circuito cerebrale, ma coinvolgerebbe disfunzioni di circuiti paralleli, in particolare di quelli alla base del controllo di comportamenti complessi e risposte motorie di base (loop multipli di controllo fronto-sottocorticali, inclusi i circuiti delle cortecce premotoria, oculomotoria e prefrontale), quali ad es. la pressione del pedale del freno in risposta al segnale giallo di un semaforo.

“Questo studio rappresenta un avanzamento importante nella nostra capacità di esaminare caratteristiche neuroanatomiche dell’ADHD e degli altri disturbi dell’età evolutiva” ha dichiarato Stewart H. Mostofsky, neurologo pediatrico del DIpartimento di Neurologia Cognitiva dello Sviluppo del Kennedy Krieger Institute e coordinatore dello studio.

“Con la nuova tecnica LDDMM ora possiamo misurare accuratamente l’impatto dell’ADHD sul cervello in fase di sviluppo, che certo non ci porterà alla soluzione biologica del problema, ma ci aiuterà sicuramente a meglio diagnosticare e trattare i pazienti”, ha concluso Mostofsky.

Allo studio ha collaborato il Center for Imaging Science della Johns Hopkins University, sotto la supervisione del direttore Michael I. Miller.

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