Big Data, le neuroscienze si affidano agli hacker

La mancanza di uno standard di codifica fa sì che in molti ambiti scientifici, incluse le neuroscienze, la condivisione dei dati non sia affatto semplice. Qualcosa però sta per cambiare per i ricercatori di tutto il mondo, che potrebbero presto avere a disposizione un nuovo preziosissimo strumento.

Lo scorso novembre infatti, si è tenuta, una “hackathon”, vera e propria maratona di hacker pensata dagli organizzatori per sviluppare un formato standard di file per le neuroscienze.

Alcuni dei progetti emersi durante la “Neurodata Without Borders Initiative” sono stati selezionati per essere approfonditi e sviluppati: tra questi BrainFormat, un framework di standardizzazione dati sviluppato da Oliver Ruebel al Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab), che può essere scaricato gratuitamente a questo link: https://bitbucket.org/oruebel/brainformat.

Big Data, le neuroscienze si affidano agli hacker

Open Source activist (from Shutterstock)

Insieme a questo progetto, il National Energy Research Scientific Computing Center (NERSC) della Berkeley sta lavorando con Jeff Teeters e Fritz Sommer del Redwood Center for Theoretical Neuroscience alla UC Berkeley per dare vita a un portale di data-sharing CRCNS (Collaborative Research Computational Neuroscience), che consentirà ai neuroscienziati di tutto il mondo di condividere file in modo semplice, senza dover necessariamente scaricare alcun software.

Laura Faravelli

Image credits: Big Data, le neuroscienze si affidano agli hacker (from Shutterstock)

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