Le macchine possono pensare? Se lo chiedeva già nel lontano 1950 Alan Turing, convinto che “se, durante una conversazione testuale, una macchina risulta indistinguibile da un umano, allora possiamo dire che sta pensando e, perciò, attribuirle l’intelligenza”. Il padre dell’intelligenza artificiale prevedeva che le macchine avrebbero superato il test – passato alla storia come “Test di Turing” appunto – al volgere del millennio. Ma nessuna macchina, a oggi, si è dimostrata all’altezza… Al passato, al presente e al futuro dell’AI è dedicato un bel rapporto pubblicato in questi giorni dalla prestigiosa rivista economico finanziaria americana Forbes (Boyd Myers C et al., The AI Report, Forbes, June 2009).
Nel rapporto, coordinato da Courtney Boyd Myers, Michael Vassar parla di cervelli macchina, Nick Bostrom si interroga sul superamento dell’intelligenza umana da parte dei computer, Olaf Sporns ci racconta il Turing “biologo”, David Gelernter fa il punto sullo stato dell’arte della AI teoretica, Judea Pearl parla di computer dotati di libero arbitrio, Juval Aviv discute l’utilizzo dei computer nella lotta al terrorismo, Lee Gomes illustra quanta intelligenza artificiale c’è in Google; e ancora, Courtney Boyd Myers sostiene che “gli umanoidi sono già fra noi”, Lawrence Osborne ci parla dei cyberpet, i robotini da compagnia dotati di fattezze animali, Aaron Taylor Kuffner, a proposito del talento musicale delle macchine ci presenta la Gamelatron Robot Orchestra; e poi Ben Goertzel riflette sulla “obsolescenza umana”, Patrick Lin sulla “guerra etica” combattibila da soli robot, Barry Ptolemy sull’evoluzione dell’intelligenza, Joshua Holden ci spiega perché le macchine non riescono ancora ad avere successo nell’ambito della finanza, trattandosi “più di una partita di poker che di una partita a scacchi”. Salta all’occhio l’assenza fra gli autori del futurologo Ray Kurzweil, teorizzatore della “singolarità” quale punto di non ritorno verso il trascendimento dell’umano con un mix di genetica, nanotecnologie, robotica ecc. Comunque, uno speciale da leggere in un fiato!
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