“Il cervello del maschio percepisce la donna come un oggetto, non più come una persona, dopo la visione di immagini femminili a sfondo sessuale. Quello che si vede alla risonanza magnetica è che questi soggetti reagiscono come si reagisce agli oggetti, come se la donna raffigurata non fosse un essere umano”. Sono le parole di Susan Fiske, docente alla Princeton University, che al congresso AAAS 2009 ha presentato i risultati di un nuovo studio destinato ad attirare l’attenzione di molti, per le sue implicazioni sociali e culturali, come riporta Ian Sample, inviato del Guardian a Chicago.

E’ una questione di attivazione e disattivazione di aree cerebrali sotto risonanza magnetica: la ricerca presentata dalla Fiske dimostrerebbe infatti che durante la visione di immagini di donne in bikini, il cervello dei maschi avrebbe attivate le aree che normalmente si attivano in anticipazione dell’utilizzo di utensili quali chiavi inglesi e cacciaviti, la corteccia premotoria; inoltre risulterebbero disattivate le aree del cervello riconosciute avere un ruolo nell’empatia, la capacità di comprendere emozioni e desideri delle altre persone.

Susan Fiske ha spiegato al Guardian che “questi cambiamenti nell’attività cerebrale indicano che le immagini di sesso possono modificare il modo in cui i maschi percepiscono la figura femminile, considerandola non più come una persona con cui relazionarsi, ma come un oggetto sul quale agire, con conseguenze che tutti hanno sotto gli occhi, oggi, sia in ambito lavorativo che in altri contesti”.