Se negli anni 30 del secolo scorso eravamo in 2 miliardi di persone sul pianeta, oggi siamo in 6,8 miliardi e nel 2050 raggiungeremo i 9 miliardi. Preoccupata da queste previsioni, la Royal Society ha avviato uno studio per analizzare le implicazioni economiche e sociali di tale crescita inarrestabile. La direzione della ricerca è stata affidata al Nobel John Sulston, dell’Human Genome Project.
“Lo studio riguarderà le basi scientifiche del cambiamento della popolazione, i differenti fattori regionali e culturali e gli effetti che questi avranno sul futuro in termini di sviluppo sostenibile, cioè sul cambiamento climatico, sulla deforestazione, sull’utilizzo delle risorse idriche e sulla perdita della biodiversità”, ha dichiarato oggi Sulston all’emittente britannica BBC.
Il gruppo di ricerca comprende esperti di tutto il mondo specializzati nei settori dell’ambiente, dell’agricoltura, dell’economia, della giurisprudenza, della teologia.
“Alcuni economisti considerano positivamente la crescita della popolazione, in termini di maggiore forza lavoro disponibile per produrre meggiori quantitativi di beni e servizi”, dice Sulston.
“La ricerca farà luce proprio sui differenti punti di vista sulla crescita mondiale della popolazione, aiutando i politici a prendere decisioni in merito ad esempio alle politiche di pianificazione familiare nei paesi in via di sviluppo”, ha spiegato Jonathon Porritt della Royal Society.
I risultati dello studio sono attesi per i primi mesi del 2012.
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