ROMA – Sarà che dobbiamo arrivarci per forza alla digitalizzazione della scuola. Sarà che “big data” e “open data” sono termini che, come un mantra, ricorrono quotidianamente nei nostri pensieri. Allora il progetto biennale “A primer on Big & Open Data” (peccato il nome non sia in Italiano), finalizzato alla definizione di un innovativo “curricolo digitale” per formare gli studenti delle scuole secondarie superiori a “operare sui dati massivi e aperti, in modo consapevole ed efficace”, è un interessante volano in un contesto ancora tutto da costruire.

“In una società sempre più basata sui dati – spiegano gli organizzatori – il curricolo mira a formare cittadini coscienti del ruolo strategico che i dati hanno per l’uomo e per l’ambiente; un percorso trasversale che integra la formazione algoritmica con la programmazione informatica e fa uso di nuove metodologie guidate dai dati, alterna attività online e non, offre lezioni frontali arricchite da video e completate dallo studio individuale, e mette a disposizione dei docenti una guida per costruire insieme agli studenti ambienti e applicazioni interattive”.

Finanziato dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito dell’azione 15 Curricoli Digitali del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e coordinato dal Liceo Scientifico “Marie Curie” di Giulianova, il progetto vede la collaborazione, tra gli altri, di Università dell’Aquila, Università di Camerino, Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI) per la realizzazione dei materiali didattici e la formazione docenti, Loccioni come partner industriale, Centro Ricerche Themis di Roma per le competenze psico-pedagogiche e il monitoraggio della sperimentazione.

Photo by Standsome Worklifestyle on Unsplash