“La Psicantria” è un libro-CD con prefazione di Francesco Guccini, contenente tredici canzoni, che raccontano il mondo del disagio psichico in modo inusuale, a volte tragico, a volte ironico, come potrebbe raccontarlo un cantautore; anzi, in questo caso due cantautori. Non è solo un libro-CD, è anche un progetto musicale più ampio che promuove l’uso dello strumento canzone in ambito terapeutico, educativo e sociale. (di Gaspare Palmieri e Cristian Grassilli)
Dobbiamo il nostro incontro alla Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva, caratterizzato, all’inizio, dai ruoli assegnati d’ufficio (uno psichiatra e tutor e l’altro psicoterapeuta in formazione) e, più tardi, dalla comune passione per lo scrivere canzoni. Entrambi coltivavamo un piccolo sogno cantautorale, ovvero ciò che si può chiamare “raccontare se stessi e il mondo attraverso la musica”, e avevamo avviato progetti musicali indipendenti, con percorsi distinti.
Fu così che tra seminari, simulate, trascritti, lezioni teoriche, si insinuò una chitarra e contemporaneamente la voglia di “ascoltare” l’uno il mondo sonoro dell’altro. Complice lo stile e la matrice cantautorale comune dalla quale traeva origine la nostra storia musicale, la sintonia creatasi ha fatto sì che spesso, dopo le lezioni, i momenti dedicati alla musica aumentassero, fino a condividere, più di una volta, uno stesso palco con in braccio una chitarra. La musica ha ampliato così il rapporto “tutor-allievo” e si è trasformata in una “base sicura”, trainante la relazione, che ha arricchito lo scambio verbale con la propria estetica e il proprio linguaggio.
L’idea di realizzare un “Manuale di psicopatologia cantata” è nata dall’intenzione di “trasformare” la nostra professionalità e le nostre conoscenze in canzoni, nel tentativo d’integrare il mondo musicale con la complessità del sistema psichiatria / sofferenza mentale, a cui diamo il nome di “psicomondo”. Il manule e le canzoni possono essere utilizzati in ambito psicoeducativo, didattico e preventivo.
Per quanto ne sappiamo non siamo in tanti ad avere scritto psicocanzoni. Il primo esempio è costituito dall’album “Songs for couch and consultation” del 1961 della folksinger americana Katie Lee, una sorta “psicosatira” con finalità soprattutto di divertissment. Successivamente il grande psicoterapeuta americano Albert Ellis (1977) creò canzoni psicoterapeutiche, adattando testi scritti ad hoc a melodie conosciute, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e la presa di distanza dai problemi psicopatologici dei propri pazienti. Questa interessante esperienza è stata poi ripresa dallo psicoterapeuta italiano Aquilar (2000), che ha proposto versioni italiane di alcuni brani di Ellis, oltre a comporne di nuovi.
L’utilizzo della canzone per parlare di psicopatologia ci è sembrato interessante e stimolante, perché può dare la possibilità di rappresentare contenuti scientifici, tradizionalmente presentati solo attraverso la parola orale o scritta, con melodia, ritmo e armonia. La canzone, attraverso il testo, la musica e l’interpretazione, ha il pregio dell’immediatezza, della sintesi estrema, e del forte potere comunicativo. La canzone è potente, quando “arriva” può avere effetti davvero forti sul piano emotivo, evocativo, dei sistemi di memoria e narrativo.
Difficilmente in quattro minuti si riesce a spiegare la complessità di certe situazioni esistenziali, ma riteniamo che la canzone possa avere un effetto perturbativo (Vittorio Guidano definiva lo psicoterapeuta “perturbatore strategicamente orientatato”), stimolante e capace di insinuarsi nelle nostre vite infrangendo quel muro d’indifferenza e talvolta di ostilità (il cosiddetto stigma) che si erge intorno alla malattia mentale.
Dall’uscita del libro-CD ad oggi abbiamo presentato il progetto Psicantria sotto forma di concerto in più di novanta occasioni in giro per l’Italia. Abbiamo suonato in scuole, università, congressi, feste di associazioni di utenti e famigliari, ospedali. Abbiamo incontrato utenti, famigliari, colleghi, studenti e semplici curiosi che ci hanno incoraggiato ad andare avanti a raccontare lo “psicomondo” alla nostra maniera. Alcuni di loro ci hanno suggerito nuovi argomenti di cui cantare, “Perché non scrivete una canzone su…”
Nell’immagine: Gaspare Palmieri (a sinistra) e Cristian Grassilli, con Francesco Guccini, che cura la prefazione del libro-CD “La Psicantria” (La Meridiana)
Sull’onda di questo entusiasmo abbiamo composto le canzoni per il nuovo libro-CD che si intitolerà “La Psicantria della vita quotidiana”, con un richiamo al celeberrimo testo di Freud, e che vedrà la luce verso fine anno. In questo nuovo lavoro ci siamo un po’ allontanati dalla clinica per esplorare quello che succede nella mente dell’uomo comune nella società attuale. Sono nate così le nuove canzoni che trattano i temi del bullismo, della famiglia allargata, del bambino digitale, della chirurgia estetica etc. Abbiamo invitato, come nel testo precedente, esperti dei vari argomenti a commentare i nostri testi e ad approfondire i temi per completare il manuale.
In molti ci chiedono se usiamo le nostre canzoni come terapia. Fino ad oggi non le abbiamo mai usate in prima persona perché ci sentiremmo imbarazzati a presentarci ai pazienti nella doppia veste di cantautori e terapeuti, con il rischio di creare confusione. Abbiamo invece diverse testimonianze di colleghi che hanno utilizzato le nostre canzoni sia in percorsi terapeutici individuali, sia in gruppi di psicoeducazione con buoni risultati.
I feedback che abbiamo ricevuto sono positivi e le canzoni vengono generalmente apprezzate dalla gran parte dei pazienti. Le persone si riconoscono nelle storie che noi cantiamo e riescono a distanziarsi dalla propria esperienza dolorosa, guardandola in una nuova prospettiva. Ci sono stati riportati casi di pazienti con profili caratteriali di tipo paranoide per cui può essere sconsigliato l’uso dei brani, soprattutto quelli che trattano i temi in modo ironico. Per tutti gli altri può valere il vecchio detto “Canta che ti passa…”
Gaspare Palmieri
Medico Psichiatra, Psicoterapeuta
Cristian Grassilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Bibliografia di riferimento:
- Aquilar F. (2000), Riconoscere le emozioni. Canzoni psicoterapeutiche ed esercizi di consapevolezza in psicoterapia cognitiva, Franco Angeli, Milano
- Ellis A. (1977), A garland of Rational Humorous Songs, Ret Institute, New York
- Palmieri G., Grassilli, C. (2011), La Psicantria: manuale di psicopatologia cantata, Edizioni La Meridiana
Gli Autori:
Gaspare Palmieri è laureato in medicina e chirurgia con lode presso l’Università di Modena e Reggio Emilia nel 1999, con una tesi dal titolo “La consulenza psichiatrica in ginecologia e ostetricia”. Specializzato in psichiatria con lode nel 2003 presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, con una tesi dal titolo “Validazione di una misura di competenza del terapeuta nella psicoterapia interpersonale psicodinamica (PIT)”. Durante la specializzazione trascorre un anno presso l’Università di Manchester (UK) approfondendo tematiche relative alla ricerca in psicoterapia. Nel 2007 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Psicobiologia dell’Uomo presso l’Università di Modena e Reggio Emilia con una tesi dal titolo “Validazione italiana del Clinical Outcome in Routine Evaluation- Outcome measure (CORE-OM)”. Ha frequentato un corso quadriennale in psicoterapia cognitiva costruttivista (divenendo in seguito tutor) presso la Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva. E’ Medico Psichiatra e Psicoterapeuta presso l’Ospedale Privato Villa Igea di Modena, nonché docente presso Studi Cognitivi (Modena, Milano) e Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva (Bologna). E’ autore di venti pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali inerenti la ricerca in psicoterapia e il suicidio. Come cantautore ha autoprodotto nel 2008 il primo CD “Cervello in fuga”. Nel 2011 ha prodotto insieme a Cristian Grassilli, per l’editore La Meridiana, con prefazione di Francesco Guccini, “Psicantria: manuale di psicopatologia cantata”, un libro-CD che contiene tredici canzoni che raccontano lo psicomondo (www.psicantria.it). E’ coautore insieme allo stesso Grassilli della canzone Notti, contenuta nel disco di Francesco Guccini l’Ultima Thule (2012).
Cristian Grassilli è laureato in psicologia con lode presso l’Università degli Studi di Bologna, con una tesi dal titolo “Valutazione di interazioni diadiche in musicoterapia”. Diplomato al corso di qualifica professionale in Musicoterapia presso il C.E.F.I.G di Bologna. Specializzato in Psicoterapia Cognitivo Costruttivista ad indirizzo evolutivo, presso la Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva di Bologna. Abilitato all’utilizzo della tecnica EMDR (I livello). Attualmente svolge attività libero professionale a Bologna come psicoterapeuta e musicoterapeuta, collaborando con diverse associazioni del territorio (QB, Passo Passo, Sottosopra) in progetti di prevenzione, formazione, integrazione scolastica con l’utilizzo della musica. Lavora come musicoterapeuta presso “Il Borgo” e “Il Nespolo” (Ospedale Privato Villa Igea, Modena). Come cantautore ha autoprodotto nel 2007 il primo CD “Io promo”. Nel 2011 ha prodotto insieme a Gaspare Palmieri per l’editore La Meridiana, con prefazione di Francesco Guccini, “Psicantria: manuale di psicopatologia cantata”, un libro-CD che contiene tredici canzoni che raccontano lo psicomondo (www.psicantria.it). E’ coautore insieme a Palmieri della canzone Notti, contenuta nel disco di Francesco Guccini l’Ultima Thule (2012).
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