ROMA – In occasione della Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, che si celebra domenica 30, la Società Italiana di Neurologia (SIN) parla del rapporto tra SM e Covid-19.
Sembra confermato – spiegano alla SIN – che i pazienti con Sclerosi Multipla, anche in corso di terapia immunoattiva, non abbiano un maggior rischio di infezione rispetto alla popolazione.
Le persone con SM sopra i 60 anni che presentano disabilità in fase progressiva e comorbilità, però, “in caso di infezione avrebbero un rischio maggiore di decorso sfavorevole / grave”.
Con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM), i neurologi continuano il loro monitoraggio volto a “riadattare l’organizzazione assistenziale negli Ospedali e nei territori”.
Già nel marzo dello scorso anno le due associazioni avevano diffuso un documento congiunto di Raccomandazioni globali sul Covid-19 per le persone con Sclerosi Multipla.
In Italia AISM promuove la Settimana Nazionale della SM, con un calendario di eventi che si chiuderà sabato 5 con un congresso scientifico per fare il punto sulla ricerca.
Featured image: “Haley’s neuron tattoo” by LianaAn is licensed under CC BY-SA 2.0
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