ROMA – Si svolgerà la prossima settimana a Roma, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, il nono corso di “Esorcismo e preghiera di liberazione”. Organizzato dall’Istituto Sacerdos e dal Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa (Gris), vanta più di 190 iscritti provenienti da 33 Paesi: non solo sacerdoti, ma anche “laici”, ossia medici, psicologi, infermieri. BrainFactor seguirà l’evento in loco.
“L’obiettivo principale del corso è la formazione culturale e pastorale di presbiteri che oggi, con più facilità che in passato, vengono a contatto con situazioni problematiche sul territorio e nei diversi ambiti sociali in cui vivono e operano. Si tratta in particolare di situazioni e dinamiche spirituali, psicologiche, antropologiche, legali legate alla diffusione di una cultura negativa che spinge i singoli verso atteggiamenti superstiziosi ed esasperati verso se stessi, oppure verso il controllo degli altri o della realtà circostante, in vista di una fatiscente realizzazione personale. Esoterismo, magia, occultismo, spiritismo, satanismo e adesione a sette che agiscono in tal senso, sono solo alcuni esempi di un mondo parallelo che troppo spesso non viene preso in seria considerazione e che, invece, esiste effettivamente e coinvolge molte più persone di quanto si possa immaginare”, spiega Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del Gris.
“Il corso – prosegue Ferrari – ha un successo superiore alle aspettative. I motivi di questo interesse sono vari: da una parte viviamo in una società che si ritiene disincantata e che invece si lascia con facilità ammaliare dalle sirene che cantano una conoscenza particolare e corre il rischio di restarne schiava fino a morire, ma a differenza di Odisseo non prende le opportune e ragionevoli misure per non lasciarsi vincere da loro canto. Viviamo altresì in un mondo secolarizzato, che pensava di essersi emancipato gettando fuori dalla porta la religione e pur vedendo rientrare dalla finestra la superstizione e l’irrazionalità ha pensato bene di disinteressarsene e di non affrontare questo problema ma di continuare a vivere come se nulla fosse e, in particolare, come se Dio non esistesse. Tutto ciò, unito alla fragilità personale che oggi esce allo scoperto con tutte le sue conseguenze negative a causa della perdita di punti di riferimento sicuri, porta inevitabilmente le persone a interrogarsi sull’esistenza del male, sulla sua origine e sul modo corretto di sopportarne gli effetti e di affrontarlo. Da qui nasce l’interesse per corsi come quello da noi proposto.”
Nel 2005, alla prima edizione, il corso – alla cui realizzazione collaborano anche l’Associazione Internazionale Esorcisti e la Fondazione Dignitatis Humanae, con il patrocinio della Congregazione per il Clero della Santa Sede – era riservato solo ai sacerdoti, ai religiosi, ai diaconi permanenti, ma già fin d’allora alcuni laici chiesero di potersi iscrivere. Negli anni sono state accettate anche le richieste di laici, fino alla possibilità piena di iscrizione a tutti quei laici in possesso di valide motivazioni, presentati da un presbitero e professionalmente motivati ad approfondire le loro conoscenze e competenze nel settore. Tra i laici che si iscrivono si trovano in genere medici, infermieri, psicologi, legali, docenti, appartenenti alle forze dell’ordine.
“La caratteristica principale del corso – aggiunge Ferrari – è quella di coinvolgere più discipline creando così una formazione pluridisciplinare in grado di dare una visione completa, a 360 gradi, di tutti gli aspetti che dovrebbero essere conosciuti da chi vuole approfondire il tema dell’esorcismo e della preghiera di liberazione. Tali aspetti sono: antropologici, magici di alcune terapie alternative, biblici, teologici, pastorali, spirituali, liturgici, canonici, sociologici, fenomenologici, sociali, farmacologici, medici, psicologici, fisici, simbolici, criminologici, giuridici e legali. Inoltre ci sarà l’approfondimento sulla pratica dell’esorcismo con la partecipazione di alcuni esorcisti che porteranno la loro esperienza parlando anche di casi particolari.”
Ma chi partecipa al corso può diventare esorcista? “Per esercitare il ministero dell’esorcistato non bisogna aver fatto il corso – chiarisce Ferrari – ma essere presbiteri incaricati al riguardo dal proprio vescovo. L’obiettivo del corso è quello di rivolgersi ai sacerdoti – che siano o meno esorcisti – per offrire loro un’alta formazione in questo campo. L’ideale sarebbe che partecipassero specialmente i sacerdoti non esorcisti, in particolare quelli che trattando le persone con eccessivo o immotivato distacco non sono in grado di cogliere l’odore delle pecore e farlo proprio vivendo in mezzo a loro, ascoltando e comprendendo i loro problemi e le loro sofferenze, che non sono solo fisiche e morali ma spesso anche spirituali ed esistenziali. I sacerdoti dovrebbero rendersi conto che oggi le persone e particolarmente i giovani, si lasciano coinvolgere con facilità nelle idee e nelle esperienze più strane anche dal punto di vista spirituale e il sacerdote dovrebbe tornare ad essere per loro un punto di riferimento; questo lo può fare solo conoscendo correttamente ciò che la società e la mondanità oggi propongono.”
Il Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa (Gris) è un’associazione approvata dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei) che si occupa di ricerca e informazione in ambito socio-religioso, affrontando le tematiche di sua pertinenza da un punto di vista culturale e sociale. Ha aperto anche centri di ascolto nei quali offre sostegno alle persone che vivono momenti difficili o di disagio in seguito al coinvolgimento proprio o di qualche familiare in particolari gruppi religiosi o pseudoreligiosi o in attività non compatibili con un sereno approccio alla fede religiosa o con un corretto uso della ragione. Nei centri di ascolto riceve tante richieste di gente che soffre primariamente a livello spirituale ed esistenziale, la quale da nessuno o da veramente pochi viene ascoltata e presa in considerazione in modo adeguato e competente.
Questo il programma (pdf)
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