Sognare a occhi aperti ci aiuterebbe a prendere decisioni importanti… Un gruppo di ricerca capitanato dalla University of British Columbia (UBC) ha infatti dimostrato con risonanza magnetica funzionale che l’attività del fantasticare attiverebbe marcatamente nel cervello anche le aree esecutive. Lo studio è pubblicato sui  Proceedings of the National Academy of Sciences (K Christoff et al., Experience sampling during fMRI reveals default network and executive system contributions to mind wandering, PNAS, May 2009).

“Sognare a occhi aperti viene generalmente associato a valori negativi quali lassismo o inattività: questo studio dimostra invece, per la prima volta, che i nostri cervelli sono molto più attivi durante il nostro fantasticare, rispetto a quando eseguiamo compiti di routine”, ha dichiarato in una nota stampa Kalina Christoff, docente alla UBC e autore principale dello studio. “I risultati indicano che l’attività del fantasticare è un importante stato cognitivo grazie al quale possiamo inconsapevolmente spostare la nostra attenzione da impegni contingenti ai problemi più importanti della nostra vita”, ha spiegato la Christoff.

Sino a oggi si riteneva che il network cerebrale associato ai sogni a occhi aperti era solo quello attivantesi anche nell’esecuzione di compiti routinari, cioè la corteccia prefrontale mediale, la corteccia cingolata posteriore e la giunzione temporoparietale.

Il nuovo studio, che ha viste coinvolte anche Stanford University e University of California Santa Barbara, dimostrerebbe invece che durante l’attività del fantasticare si attiverebbero anche le cd. “aree esecutive” di alto livello, associate al ragionamento complesso e alla presa di decisioni, cioè la corteccia prefrontale laterale e la corteccia cingolare dorsale anteriore. I due network – sostengono gli autori – si attiverebbero in parallelo e non in maniera alterna, come sinora erroneamente creduto. Allora forse non aveva tutti i torti chi proponeva, in anni tanto lontani, la fantasia al potere…