Si tratta di un aggiornamento quello di Lancet, pubblicato ieri e frutto del lavoro della Commission on dementia che nel 2020 aveva identificato 12 “fattori di rischio modificabili”. Oggi se ne aggiungono altri due: colesterolo e riduzione della vista.
“Modificare i 14 fattori di rischio può prevenire o ritardare circa metà dei casi di demenza”, scrivono gli esperti della commissione nel nuovo Rapporto 2024: “le azioni per ridurre il rischio di demenza dovrebbero iniziare al più presto e continuare nel corso della vita”.
“Con un approccio di sanità pubblica – proseguono – la prevenzione deve includere sia interventi individuali su misura, sia cambiamenti delle politiche a livello governativo nazionale e internazionale”.
Le azioni specifiche possono essere intraprese sulla base dei 14 fattori di rischio individuati, cioè:
- assicurare un’educazione di qualità;
- rendere accessibili gli apparecchi acustici e ridurre l’esposizione al rumore;
- trattare efficacemente la depressione;
- incoraggiare l’uso di caschetti per proteggere il capo da traumi accidentali;
- promuovere l’esercizio fisico;
- ridurre il consumo di sigarette;
- prevenire l’ipertensione e mantenere la pressione regolare;
- prevenire e curare il diabete;
- mantenere un peso sano e trattare l’obesità il prima possibile;
- ridurre il consumo di alcol e prevenirne l’abuso;
- promuovere luoghi di aggregazione per ridurre l’isolamento sociale;
- abbattere l’inquinamento dell’aria;
- avviare screening per la vista;
- misurare il colesterolo LDL e curarlo.
Il rapporto
Gill Livingston et al., “Dementia prevention, intervention, and care: 2024 report of the Lancet standing Commission”, The Lancet, https://doi.org/10.1016/S0140-6736(24)01296-0 – Available free of charge
Foto di Filip Filkovic Philatz su Unsplash
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