Il Fatto: sabato 3 ottobre il quotidiano esce con un’intera pagina dedicata alla “pillola misteriosa che rimuove i ricordi dolorosi”. E’ pubblicata nella sezione “Psiche e Scienza”. Si parla e si riflette sul “farmaco che rimuove i traumi pubblicizzato in TV e internet”…
Nell’articolo si passa da Eschilo a Spielberg, dai Persiani dell’epoca eroica di Dario ai “gommoni” dei clandestini e poi ancora alla tragedia greca, che “non sarebbe mai esistita se gli antichi avessero avuto a disposizione il […] principio attivo di cui su internet è possibile trovare qualche informazione su indicazioni terapeutiche, interazioni e somministrazione”, anche se “della molecola si sa poco e non è chiaro il funzionamento”. Si prosegue discutendo di responsabilità, diritto, elaborazione del lutto, consapevolezza, abbandono, processi decisionali, dolore, post-moderno, televisione e computer…
Domenica 4: il Corriere della Sera, a sua volta, pubblica un editoriale sulla “pillola che cancella i traumi e azzera la memoria di se stessi”. Anche qui si riflette sull’etica di un “farmaco che sarebbe capace di cancellare la memoria dei traumi subiti (sedativo memoriale)”. Si evidenzia che “dare un significato al trauma e integrarlo nella propria esistenza e nella propria identità è ciò che molti interventi psicoterapeutici cercano di ottenere, con risultati che, almeno per ora, nessuna pillola può dare”.
Un passo indietro. Torniamo a sabato 3. Ore 17: l’edizione online del Fatto Quotidiano inserisce un “aggiornamento” all’articolo andato in stampa sulla versone cartacea: “Current TV ha svelato oggi l’arcano: […] è una fiction, in onda alla fine del mese. Ce lo immaginavamo, visto l’alone di mistero che circondava la pubblicizzazione del farmaco… Naturalmente abbiamo telefonato al numero che appariva nello spot e ci siamo iscritti alla mailing-list del sito”… E conclude con queste parole: “Non era nostra intenzione fare uno scoop: lo abbiamo collocato nelle pagine degli approfondimenti proprio per questo. Se ne parlava nei blog, abbiamo pensato che fosse un buon pretesto per parlare di dolore e rimozione”.
Secondo noi, chi scrive di scienza e salute dovrebbe rifarsi a ben altre fonti. E, quando “della molecola si sa poco e non è chiaro il funzionamento”, dovrebbe lasciare proprio perdere. Su questi temi non servono “pretesti”, ma argomenti fondati. Perché si ha a che fare con la salute della gente. E queste cose possono fare male, soprattutto a chi aspetta da anni un sollievo reale al suo dolore…
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