Lombardia come la fenice. Non si è ancora chiusa la crisi da coronavirus (e restrizioni indiscriminate), mentre un’altro dissesto – forse peggiore – si va stratificando a livello socioeconomico. Ma il Nord non vuole, non può arrendersi. E decide di rialzare la testa. Come ha sempre fatto, del resto.

È proprio in questo contesto che arriva oggi l’annuncio di un nuovo progetto di formazione, ambizioso come non mai, che punta al futuro, scommettendo sulle nuove generazioni, sull’internazionalità, sull’interdisciplinarità, sulla sfida globale in un mondo sempre più complesso e competitivo.

Tre università lombarde, la “Statale” di Milano, la Bicocca, l’ateneo di Pavia, insieme per dare vita il prossimo anno alla laurea in Artificial Intelligence (AI). Il progetto è alle battute finali. Vi sta lavorando alacremente un gruppo di docenti di ingegneria, fisica, informatica, filosofia, statistica, matematica, diritto, psicologia.

“Questa collaborazione ha il senso, non solo simbolico, di una ripresa che guarda al futuro con energia e la determinazione di mettere al servizio dell’innovazione delle professioni e del sistema economico del nostro territorio le impareggiabili risorse della multidisciplinarietà dei nostri Atenei”, spiega il rettore della Statale Elio Franzini.

“In un momento come questo – aggiunge Francesco Svelto, rettore dell’Università di Pavia – vogliamo dare un segnale concreto agli studenti e al mondo del lavoro, sviluppando conoscenze e progettualità verso i grandi temi del futuro, a partire oggi dall’intelligenza artificiale, con una proposta forte e distintiva anche nel contesto internazionale”.

“Interdisciplinarietà, internazionalizzazione e innovazione rappresentano il valore di questo progetto, avviato in un momento particolare in cui il Paese e le università vogliono ripartire valorizzando l’economia della conoscenza e i temi centrali su cui costruiremo il nostro futuro”, sottolinea il rettore della Bicocca Giovanna Iannantuoni.