I fattori tradizionali dello sviluppo economico lasceranno ben presto il passo a una economia basata principalmente su “cervelli e creatività”, cioè a una economia dei talenti. Sono le conclusioni a cui giunge il nuovo rapporto dell’IBM Institute for Business Value “Smarter cities for smarter growth”. {jcomments on}
La differenziazione competitiva farà sempre più leva sulla capacità della forza lavoro di creare e assorbire abilità e innovazione, che sui “driver” classici rappresentati da risorse naturali, lavoro fisico e capacità produttiva. I nuovi “fattori di crescita” da coltivare saranno infatti “attitudini, conoscenza, creatività, capacità di innovazione, in vista di una economia talent-based”.
Nodi chiave di questa trasformazione saranno… le città, veri e propri “hub” dell’economia globale, luoghi in cui si vanno concentrando le persone più qualificate, creative e intraprendenti provenienti da tutto il mondo. In un processo di nuova urbanizzazione si assisterà alla nascita di reti diversificate e altamente concentrate, nelle quali scorreranno i “bit” dei differenti pool di conoscenza e di creazione di sempre nuove conoscenze.
Per competere in questo nuovo ecosistema – si legge nel rapporto IBM – le città dovranno mettere a disposizione dei nuovi “cittadini” servizi sempre più competitivi, in modo da favorire e trattenere gli “skills”, la conoscenza e la creatività da questi generati.
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