NEW YORK – Il rischio di venire ammazzati dalla polizia è fino a 3,5 volte superiore per i neri americani rispetto ai bianchi e fino a 1,7 volte per gli ispanici. Il fenomeno è evidente non soltanto nelle aree urbane metropolitane, su cui finora si sono concentrate le analisi, ma anche nei piccoli agglomerati rurali.
Lo dicono i dati di uno studio pubblicato in questi giorni sull’American Journal of Public Health (AJPH), realizzato da un gruppo di ricercatori afferenti alla Cornell University di Ithaca e alla Washington University di Seattle e St. Louis.
Secondo lo studio, che “fotografa” la situazione dal 2012 al 2018, la polizia americana ucciderebbe in media 2,8 persone al giorno, per un totale di oltre 1.000 morti all’anno, rendendosi responsabile di circa l’8% di tutti gli omicidi in cui le vittime sono maschi adulti (12.600 ogni anno).
Il rischio annuo di mortalità, calcolato con modelli probabilistici bayesiani, per i neri americani andrebbe dall’1,9 al 2,4, per la popolazione di origine ispanica si collocherebbe tra lo 0,8 e l’1,2, mentre per la popolazione bianca non arriverebbe alla soglia dell’unità, restando tra lo 0,6 e lo 0,7 ogni 100.000 persone.
“È importante sottolineare – notano i ricercatori – che il rischio di omicidio per mano della polizia emergente dai nostri calcoli è più alto di quanto hanno sempre dichiarato le fonti ufficiali e si diversifica anche per territorio e caratteristiche del luogo”.
Dall’analisi risulta infatti che negli stati montani (Montana, Idaho, Wyoming, Nevada, Utah, Colorado, Arizona e New Mexico) la polizia è stata responsabile del 17% del totale omicidi, del 5% negli stati medio atlantici (New Jersey, New York e Pennsylvania), del 10% nelle zone rurali, del 7% nelle grandi aree metropolitane.
“La violenza degli agenti – proseguono – è una caratteristica persistente della vita sociale degli Stati Uniti: il rischio di morte per i civili che vengono in contatto con i tutori dell’ordine è superiore rispetto ad altri paesi con simili caratteristiche e la razza e l’etnia risultano determinanti”.
“Il razzismo strutturale, le mobilitazioni anti migranti, le politiche razziali infatti sono alcune delle variabili culturali e sociali che servono a spiegare dove gli omicidi per mano della polizia sono più frequenti e chi ha maggiore probabilità di esserne vittima”, concludono.
Lo studio:
Image credits: koya979, Gun isolated on white. Shutterstock.com
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