Chi sono, che cosa fanno, cosa vogliono gli psicologi Italiani? Lo sapremo presto grazie a una indagine nazionale ideata e promossa dal Gruppo Psicologi Indipendenti per la Lombardia. E’ la prima “Indagine sulla professione di psicologo” realizzata in Italia con la finalità di fare luce sullo stato di fatto di una professione che, nel nostro Paese, fatica a trovare la sua ragione d’essere e il rispetto che si merita.
“Ci siamo fatti carico di studiare e mettere a punto questa indagine perché sembra assurdo che ancora oggi, con tutte le tecnologie di comunicazione disponibili, l’Ordine degli Psicologi non riesca a individuare e rispondere prontamente ai bisogni dei propri iscritti, costretti a disertare in massa le urne per far sapere una volta per tutte che non si sentono per niente compresi dai propri rappresentanti istituzionali”, ha dichiarato Marco Mozzoni, candidato indipendente al Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia che insieme a Ilaria Datta ha dato vita al Gruppo Psicologi Indipendenti per la Lombardia e all’indagine.
“Sapremo dunque finalmente – ha proseguito Mozzoni – tutto quello che serve sapere sugli psicologi Italiani: età, territori in cui operano, condizioni contrattuali, specializzazioni, collaborazioni con altri professionisti, retribuzioni, formazione acquisita, modalità di aggiornamento, attività di ricerca e molte altre notizie utili a mettere a fuoco i bisogni di tutti i colleghi e formulare adeguate politiche professionali per lo sviluppo della psicologia Italiana in un contesto di collaborazione con gli altri professionisti. Una volta raccolti i dati, presenteremo i risultati dell’indagine in una conferenza stampa nazionale e inseriremo quello che emergerà nei programmi per i consigli degli ordini regionali, in modo che questi rappresentino davvero gli interessi generali e non gli interessi parziali di qualche lista.”
“La professione dello psicologo è una professione nobile e difficile, è una professione che richiede, da parte di chi la pratica, una grande presa di responsabilità nei confronti di se stessi e della comunità in cui vive. Lo psicologo può fare molto per la società, ma perché ciò accada sono fondamentali: una formazione adeguata e un adeguato riconoscimento da parte della comunità medica, delle istituzioni e dei cittadini. La mia impressione è che la situazione di stallo della professione, in Italia, sia dovuta per lo più a un depressiva mancanza di interesse da parte dei rappresentanti la categoria. Per farla semplice, è come se il leitmotiv dello psicologo fosse – devo farcela da solo, devo inventarmi qualcosa per sopravvivere con la mia professione. L’Ordine? Non fa niente. Sono solo” ha dichiarato Ilaria Datta, candidato indipendente al Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, nonché ideatore del Gruppo Psicologi Indipendenti per la Lombardia e della “Indagine sulla professione di psicologo”.
“Ecco – ha proseguito Datta – credo che il compiti primari di un Ordine professionale dovrebbero essere quelli: di accompagnare gli iscritti alla partecipazione, anche per tirarli fuori dalla loro solitudine; renderli consapevoli di quali siano i reali ambiti di applicazione, i diritti e le responsabilità della professione. L’idea di questo sondaggio nasce proprio da qui, dall’apertura all’ascolto, in vista di una comunicazione continua tra iscritti e candidati.”
Di seguito il questionario, riservato agli psicologi di tutta Italia iscritti al rispettivo Ordine professionale regionale. Poche domande, che vertono su aspetti pratici quotidiani del “mestiere”. Il sondaggio, ospitato sulla piattaforma SurveyMonkey in 5 sezioni, è rigorosamente anonimo. I risultati verranno pubblicati in anteprima su BrainFactor e in contemporanea sulla stampa nazionale e locale, una volta elaborati i dati raccolti.
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