Sinp 2012: cervello e numeri

Sinp 2012: cervello e numeri.ROMA – In che modo il nostro cervello elabora i numeri ed esegue i calcoli? Che cosa ci insegnano disturbi come l’acalculia in merito al funzionamento dei processi matematici? Quali sono le regioni del cervello maggiormente coinvolte in operazioni di base come addizioni e moltiplicazioni? Se ne è parlato alla Fondazione Santa Lucia di Roma, al congresso della Società Italiana di Neuropsicologia (Sinp 2012).

G. Arcara e colleghi hanno studiato con il Numerical activites of daily living (Nadl) l’impatto dell’acalculia nella vita quotidiana di pazienti con malattie neurologiche per verificare quanto la consapevolezza di un deficit di calcolo sia in relazione al grado di anosognosia per la malattia di genere. Hanno partecipato all’esperimento 154 pazienti affetti da differenti condizioni neurologiche e 100 soggetti di controllo. Ai partecipanti è stata somministrata un’originale batteria di valutazione della cognizione numerica (Test formale) e il Nadl, consistente in una batteria comprensiva di un Test informale di competenza numerica volto a misurare l’impatto dei deficit numerici sulla vita quotidiana, un’intervista con un partecipante (Ip) sull’uso dei numeri e del calcolo e, nel caso dei pazienti, un’intervista con un caregiver (Ic). Sono stati utilizzati altri test neurologici quali il Mmse, il Moca, lo Iadl (Instrumetal activity of daily living). Risultato: l’intervista al caregiver è risultata meglio correlata dell’intervista al paziente al test formale, mentre quest’ultima allo Iadl rispetto al Nadl, facendo supporre che il paziente neurologico sia poco consapevole die propri deficit matematici anche quando è consapevole degli altri deficit.

F. Rotondaro e colleghi hanno presentato i risultati di uno studio su soggetti in età evolutiva sull’effetto della posizione dell’intervallo nel compito di bisezione di intervalli numerici. Un precedente studio del 2009 di Doricchi e colleghi basato su un compito di bisezione mentale di intervalli numerici aveva messo in luce come in base alla lunghezza dell’intervallo numerico il bias di errore di bisezione variava in funzione della posizione dell’intervallo all’interno della decina. In particolare, per intervalli grandi di 7 unità si avrebbe una regressione dell’errore verso il centro della decina: più l’intervallo è all’inizio della decina tanto più il punto medio soggettivo si sposta verso valori più grandi del centro dell’intervallo, mentre più l’intervallo è alla fine della decina più il punto medio soggettivo è spostato verso valori più piccoli del centro dell’intervallo. Nel nuovo studio presentato a Roma i ricercatori si sono proposti di esplorare se lo stesso fenomeno fosse osservabile in bambini di tre diverse fasce d’età relative alla seconda, alla terza e alla quinta elementare. Risultato: in tutte le fasce d’età indagate era presente lo stesso fenomeno osservato negli adulti, cosa che fa supporre che tale fenomeno possa riflettere proprietà di base della rappresentazione numerica e possa essere un indice comportamentale dell’andamento di comprensione logaritmica carattezzante la rappresentazione neurale delle magnitudo numeriche.

C. Semenza e colleghi hanno portato al congresso Sinp i risultati di uno studio che ha utilizzato la stimolazione elettrica intraoperatoria per indagare il ruolo rispettivo delle arie parietali dell’emisfero destro e dell’emisfero sinistro nelle operazioni di addizione e moltiplicazione. Quattro i pazienti che hanno partecipato allo studio, affetti da gliomi di grado lieve. Semplici operazioni matematiche (4+7 e 4×7) dovevano essere svolte entro quattro secondi dalla stimolazione. In questo modo i ricercatori hanno identificato “siti positivi” per l’addizione solo nella parte posteriore del giro angolare, bilateralmente, mentre siti positivi per la moltiplicazione sono stati trovati bilateralmente nella porzione anteriore del giro angolare e nel solco intraparietale orizzontale. “E’ la prima volta – sostengono i ricercatori – che si indica una localizzazione nell’addizione semplice nel giro angolare e che si rileva una distribuzione tra parte posteriore e anteriore tra moltiplicazione e addizione, bilateralmente”.

Con uno studio che analizzava la performance di un gruppo di pazienti cerebrolesi destri nel compito di bisezione di intervalli numerici e l’influenza dell’ordine di presentazione dei numeri, S. Merola e colleghi hanno portato nuova luce sul ruolo delle aree parietali e frontali nel compito di bisezione di intervalli numerici. I risultati presentati a Roma dimostrano un generale miglioramento nella prestazione in ordine discendente (da 9 a 1) eccetto che per due pazienti fortemente deficitari. I correlati anatomici hanno evidenziato che in questi due pazienti era presente un’area di sovrapposizione lesionale in corrispondenza del solco intraparietale destro, dato che suggerisce che nell’uomo i moduli parietale e frontale deputati all’elaborazione numerica ricoprono un diverso ruolo nella bisezione di intervalli numerici; inoltre il lobo parietale superiore e il solco intraparietale potrebbero avere un ruolo speciale nella manipolazion e nella rotazione dell’ordine degli intervalli numerici.

Infine F. Lecce e colleghi hanno presentato i risultati di un interessante studio sui correlati neurali dei processi attentivi e decisionali riguardanti la codifica dello spazio e della numerosità, realizzato con risonanza magnetica funzionale (fMRI) e paradigma di rinforzo, scoprendo che i circuiti neurali implicati nell’elaborazione delle informazioni spaziali e delle informazioni relative alla numerosità sono indipendenti.

Valentina Vita
Laboratorio di Comunicazione giornalistica
Università degli Studi di Milano Bicocca

Reference:

Congresso annuale della Società Italiana di Neusopsicologia (Sinp), Fondazione Santa Lucia, Roma, 9-10 Novembre 2012, http://www.sinp-web.org

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