ROMA – L’Alzheimer è una malattia degenerativa complessa e multifattoriale la cui patologia inizia silente, decenni prima della comparsa dei sintomi caratteristici, in età avanzata. Al congresso di Roma della Società Italiana di Neuropsicologia (Sinp 2012) sono stati presentati interessanti aggiornamenti su questa malattia, considerata recentemente da Lancet la vera “sfida del XXI secolo”.
Uno studio realizzato dal Dipartimento di Scienze biomediche, metaboliche e neuroscienze dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con la Ausl di Modena, ha messo in luce una dissociazione tra conoscenza e comportamento morale nei pazienti con malattia di Alzheimer (AD) e pazienti con degenerazione lobare frontotemporale (Dlft).
Con l’obiettivo di indagare la conoscenza e il rispetto delle norme sociali in questi pazienti, lo studio ha sottoposto 8 pazienti AD, 6 Dlft in fase iniziale e 16 soggetti sani di controllo a un test costituito da 40 storie contenenti una violazione della norma in risposta alle quali i soggetti dovevano indicare se avrebbero eseguito tale comportamento e quanto lo ritenessero appropriato.
I risultati del lavoro di Zucchelli e colleghi mostrano una dissociazione fra le conoscenze morali del paziente (conservate) e l’effettivo comportamento (compromesso), in quanto pur non essendo emerse differenze nei punteggi di pazienti e controlli, le indicazioni fornite dai caregiver in merito all’effettivo comportamento dei pazienti evidenziano una maggiore violazione delle norme sociali rispetto a quanto dichiarato dagli stessi pazienti.
Dal canto suo, il gruppo di ricerca del Servizio di rieducazione neuropsicologica dell’U.O. Recupero e rieducazione funzionale di Passirana di Rho, ha presentato al congresso i risultati di uno studio che ha indagato la memoria a breve termine (Mbt) di un paziente Alzheimer con afasia logopenica utilizzando una batteria estesa comprendente test classici e sperimentali su materiale verbale, visivo, spaziale e gesti simbolici e non, con diversa modalità di presentazione e risposta.
“I nostri risultati – dicono Lucchelli e colleghi – confermano da un lato il deficit di Mbt verbale già riportato in letteratura nei casi di afasia logopenica, dall’altro dimostrano che in questo paziente il danno della Mbt si estende a tutte le modalità, fenomeno che può essere messo in relazione con le modificazioni patologiche parietali bilaterali evidenziate con la PET (tomografia a emissione di positroni – NdR)”.
Andrea Abellán Mancheño
Laboratorio di Comunicazione giornalistica
Università degli Studi di Milano Bicocca
Reference:
Congresso annuale della Società Italiana di Neusopsicologia (Sinp), Fondazione Santa Lucia, Roma, 9-10 Novembre 2012, http://www.sinp-web.org
Be the first to comment on "Sinp 2012: novità sull’Alzheimer"