ROMA – Non è purtroppo una novità quanto emerge dal 21° Rapporto Ospedali & Salute della Associazione Italiana delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato (Aiop), realizzato in collaborazione con il Censis e presentato ieri a Roma.
Già a gennaio il XIX Rapporto Sanità di CREA denunciava che la sanità in Italia è diventata un “bene di lusso”, sottolineando quanto la situazione sia critica tanto da costituire un “rischio per l’equità del sistema” (vedere l’articolo di Brainfactor del 24/1/2024).
“Il 53,5% degli italiani si trova ad affrontare tempi di attesa eccessivamente lunghi rispetto all’urgenza della propria condizione clinica, mentre il 37,4% segnala la presenza di liste bloccate o chiuse, nonostante siano formalmente vietate”, sottolineano ora gli esperti di Aiop.
Ed “ecco che ogni 100 tentativi di prenotazione nel SSN, la quota di popolazione che rinuncia e si rivolge alla sanità a pagamento è del 39,4% (il 34,4% dei bassi redditi): il 12% ricorre all’intramoenia (la sanità privata nelle strutture pubbliche) e il 18% al privato puro”.
Ma c’è anche un 51,6% di Italiani che “sceglie direttamente la sanità a pagamento, senza provare a prenotare nel SSN – inteso nel Rapporto sia nella sua componente di diritto pubblico sia nella sua componente di diritto privato –, quota alta anche tra la popolazione a basso reddito (40,6%)”.
Nonostante ciò, “il 90,5% dei pazienti ritiene positiva o comunque sufficiente la qualità delle prestazioni ricevute”, considerando il Sistema Sanitario Nazionale “un pilastro della nostra società”. Un pilastro, verrebbe da dire, che non dobbiamo lasciar crollare.
Di seguito la videoregistrazione della presentazione in Piazza Colonna:
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