Stati vegetativi e minima coscienza: stimolazione cerebrale profonda allo studio a Pavia

Stati vegetativi e minima coscienza: stimolazione cerebrale profonda allo studio a Pavia.E’ iniziato al Policlinico S. Matteo di Pavia un progetto sperimentale che riguarda i pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza. L’ipotesi di lavoro è che la stimolazione elettrica talamica possa ripristinare, in parte, la coscienza di questi pazienti. Ad oggi, un paziente è già stato trattato…

La stimolazione cerebrale profonda mediante elettrodi è utilizzata da anni nelle forme refrattarie di morbo di Parkinson e, più recentemente, sono in corso sperimentazioni nei pazienti con forme intrattabili di distonia muscolare, disturbi ossessivo-compulsivi e depressione severa.  Naturalmente la struttura cerebrale stimolata varia a seconda della patologia.

Negli ultimi trent’anni la stimolazione elettrica del talamo è stata effettuata anche in pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza (complessivamente circa 70 pazienti, perlopiù in Giappone e Francia) ottenendo risultati modesti. Il caso di un paziente in stato di minima coscienza trattato negli Stati Uniti con risultati molto lusinghieri e pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista Nature ha “rilanciato” questa metodica.

I pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza oggi possono essere studiati con indagini quali la risonanza magnetica convenzionale e funzionale e con metodi di neurofisiologia che possono consentire una selezione più accurata dei pazienti che possono beneficiare della stimolazione talamica.

I pazienti stabilmente in stato vegetativo o di minima coscienza da mesi o anni hanno pochissime probabilità di migliorare il loro stato.  Numerosi trattamenti sono stati sperimentati per consentire la ripresa della coscienza: tra questi le stimolazioni sensitivo-sensoriali e alcune terapie farmacologiche. Tuttavia la reale efficacia di queste terapie non è mai stata confermata da studi di controllo o su vasta scala. La stimolazione talamica potrebbe invece ripristinare, almeno in parte, la coscienza di questi pazienti.

Non vogliamo dare false speranze o creare illusioni nei parenti di questi pazienti già molto provati dallo stato dei loro cari. La medicina non fa miracoli, generalmente progredisce per piccoli passi. Tuttavia ci sono ragionevoli basi scientifiche per poter sperare che i pazienti trattati con stimolazione talamica possano acquisire un certo grado di coscienza che permetta loro di poter interagire con l’ ambiente esterno (persone, animali o cose). 

I pazienti che maggiormente potrebbero beneficiare della stimolazione talamica sono quelli in stato di minima coscienza, ma non vogliamo escludere “a priori” quelli in stato vegetativo. Non tutti i pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza potranno essere inclusi nel progetto, ma soltanto quelli che soddisfino alcuni requisiti anatomo-funzionali specificati nel protocollo.

Finanziato dalla Fondazione IRCCS Policlinico S. Matteo di Pavia, lo studio è realizzato in collaborazione con la Fondazione IRCCS Salvatore Maugeri e la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Casimiro Mondino di Pavia, insieme all’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR di Milano.

Roberto Imberti (r.imberti@smatteo.pv.it) è medico specializzato in Anestesiologia e Rianimazione e in Farmacologia Clinica. Fa parte della Direzione Scientifica dell’IRCCS Policlinico S. Matteo di Pavia, ove sin dai primi anni 80 ha lavorato presso il servizio di Anestesia e Rianimazione II. E’ Professore a contratto alla Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università di Pavia. In precedenza è stato post-doctoral fellow alla University of North Carolina – Department of Cell Biology, Anatomy and Pharmacology e presso altre università americane. Reviewer di prestigiose riviste mediche quali il “New England Journal of Medicine” e “Stroke”, ha pubblicato numerosi studi sulle più importanti riviste scientifiche internazionali. Fra i suoi attuali interessi di ricerca: meccanismi di danno cellulare in corso di ischemia – riperfusione e neurorianimazione. E’ il responsabile, insieme al dott. Lorenzo Magrassi, dello studio sperimentale di stimolazione talamica nei pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza in corso al Policlinico S. Matteo di Pavia.

Copyright © 2009 BRAINFACTOR Cervello e Neuroscienze http://brainfactor.it

1 Comment on "Stati vegetativi e minima coscienza: stimolazione cerebrale profonda allo studio a Pavia"

  1. Un recente lavoro sembrerebbe dimostrare che mentre nella disattivazione che precede il sonno, talamo e corteccia sono asincroni, con il talamo che si disconnette prima della corteccia, nel risveglio, l’attivazione delle due aree sia sincrona, con ciò avallando l’ipotesi della necessità di una loro simultanea attivazione in questi pazienti.
    http://www.pnas.org/content/107/8/3829.abstract?sid=c0a6e6d6-62fa-478c-a52b-f1df5ca8a059

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.