Tutto da rifare, gli studenti bocciano la DAD

ROMA – Da un lato, oltre il 70% degli studenti delle secondarie ha trovato più faticoso seguire le lezioni in remoto. Dall’altro, gli stessi dirigenti scolastici si trovano concordi (90%) nel ritenere che “la didattica a distanza ha penalizzato l’apprendimento”.

Il verdetto è cristallino: la cosiddetta DAD sembra non funzionare proprio. Sono i primi dati dell’indagine sull’impatto educativo delle misure restrittive sui giovani, condotta dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) con fuoco sull’anno scolastico 2020-2021.

Ai giovani sono mancati in particolare i compagni (87% degli italiani, 80% degli stranieri), ma anche i docenti (70%, 65%), le gite scolastiche (55% pari merito), i momenti di ricreazione (20%, 14%) e i lavori di gruppo (13%, 16 per cento).

Secondo gli esperti di Istat, “la pandemia ha avuto generalmente l’effetto di aggravare divari e fragilità preesistenti: è stato già evidenziato in passato infatti che i ragazzi stranieri hanno meno frequentemente relazioni con i loro pari”.

Al di fuori della scuola? Viaggiare (50%), uscire in libertà (50%), andare a feste, cene, aperitivi con gli amici (50%), praticare sport (42%), incontrarsi con i parenti (30%), andare al cinema, a teatro, a concerti (30%), andare allo stadio (meno del 10 per cento).

Molti infine hanno sentito peggiorare le condizioni economiche della propria famiglia durante la crisi pandemica (39% degli studenti italiani, 29% degli studenti stranieri).

Il rapporto:

ISTAT, “I ragazzi e la pandemia: vita quotidiana a distanza”, 4/5/2022 (link a comunicato stampa e rapporto)

Image by Hatice EROL from Pixabay

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